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24 nov 2010

Portogallo, sciopero generale contro l'austerity


LISBONA (Reuters) - I due maggiori sindacati portoghesi hanno dato vita oggi al primo sciopero generale congiunto dal 1988, nella speranza di attenuare la fermezza con cui il governo socialista sta per adottare le misure di austerity tese a fronteggiare la crisi del debito.

Dopo la decisione dell'Irlanda di chiedere aiuto a Ue e Fmi, gli investitori stanno rivolgendo ora l'attenzione ad altri Paesi finanziariamente deboli dell'eurozona come il Portogallo.

Il primo ministro Jose Socrates, il cui governo si sta battendo per smentire le previsioni secondo le quali il Portogallo sarà il prossimo stato Ue ad aver bisogno di prestiti dopo Irlanda e Grecia, si è impegnato a mantenere una linea di tagli dei salari e aumento delle tasse per ridurre il deficit.

I sindacati hanno fermato treni e autobus, costretto a terra gli aerei e bloccato servizi come sanità e banche per protestare contro i tagli ai salari e una disoccupazione crescente nel paese più povero dell'Europa occidentale.

"E' uno sciopero più vasto di quello del 1988", ha detto Joao Proenca, leader del sindacato Ugt tradizionalmente vicino ai socialisti al governo. "Lo consideriamo il più grande sciopero di sempre".

Il sindacato Cgtp ha detto che ha aderito il 75% di tutti i lavoratori del Paese. Il ministro del Lavoro Maria Helena Andre ha detto invece che la partecipazione è stata molto variabile, senza però fornire dati precisi: "Stiamo registrando una partecipazione molto contenuta nel settore privato", ha spiegato a un briefing.

Il Cgtp ha detto che tutti i porti sono rimasti chiusi, vuoti i banchi dei check-in nel principale aeroporto di Lisbona. La compagnia di bandiera Tap ha cancellato la maggior parte dei voli.

Lisbona oggi era relativamente tranquilla, anche se il traffico era intenso perché molti pendolari hanno preferito usare l'auto. Bar e negozi erano aperti, e i camion hanno fatto regolarmente le consegne.

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