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26 nov 2010

Per la prima volta visto il «jet quenching»

AL CERN DI GINEVRA: DUE ESPERIMENTI GUIDATI DA ITALIANI


Fornisce un'indicazione importante sulla formazione del plasma di quark e gluoni

MILANO - Un paio di settimane fa l'esperimento Alice guidato da Paolo Giubellino condotto al Cern di Ginevra con il superacceleratore Lhc aveva riprodotto le condizioni dell'universo quando aveva appena 10 milionesimi di secondo, un battito di ciglia dopo il Big bang da cui tutto ebbe origine. La prodezza che generava un plasma di gluoni e quark era riuscito scontrando fra loro nuclei di piombo.

GETTO - Ora con i due altri due esperimenti incastonati nell'anello di Lhc e noti come Atlas e Cms, entrambi diretti dagli italiani Fabiola Gianotti e Guido Tonelli, si è aggiunto un altro elemento importante. Nello scontro tra ioni pesanti si è trovato un fenomeno (jet quenching) nel quale si formano dei jet di particelle nucleari che interagiscono tumultuosamente con l'ambiente. In questo caso l'energia del getto degrada segnalando le interazioni con l'ambiente stesso. Quindi il fenomeno del getto è uno strumento potente per studiare in grande dettaglio il comportamento del plasma che si genera. «Per la prima volta abbiamo osservato in modo diretto il jet quenching, il quale è un'indicazione importante della formazione di plasma di quark e gluoni», commenta Fabiola Gianotti alla guida di Atlas. «Sin dai primi giorni degli esperimenti», nota Guido Tonelli responsabile di Cms, «l'avevamo colto assieme alle particelle Z, mai viste prima nella collisione tra ioni pesanti».

CONCORRENZA - La concorrenza al Cern si sta accendendo bene. Del resto è naturale e salutare. Con uno strumento così potente la prospettiva di scoperte capaci di allargare i confini della conoscenza diventa un legittimo e potentissimo stimolo.

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