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19 nov 2010

Mussolini e Carfagna ai ferri corti «Mara flirta politicamente con Bocchino»

LA MINISTRA REPLICA IRONICA: BRAVA BRAVA. E SI BECCA UN «ROVINI IL PARTITO»


La nipote del duce scatta una foto (col cellulare) ai due 
in aula alla Camera. E accusa: «Vergogna». Il ministro:
«Alessandra è in evidente crisi di visibilità e urla»

Alessandra Mussolini e Mara Carfagna

Alessandra Mussolini e Mara Carfagna

Mara Carfagna sorpresa a parlare col Grande Nemico del Pdl, il braccio armato di Fini, Italo Bocchino. Peccato imperdonabile secondo Alessandra Mussolini, collega della ministra salernitana nel Popolo della libertà. C'è tensione palpabile tra le primedonne del centrodestra: le due esponenti campane del Pdl sono state protagoniste di un diverbio questo pomeriggio in Aula alla Camera. Un botta e risposta nato proprio da una foto scattata col cellulare dalla deputata napoletana, ma alla cui origine sembrano esserci le forti divergenze emerse negli ultimi giorni nel partito in Campania.

Mussolini ha visto il ministro delle Pari opportunità e il capogruppo di Fli alla Camera, Bocchino, parlare tra i banchi del governo e scatta loro un'istantanea col cellulare. La Carfagna se ne accorge e si gira verso la collega, batte le mani e dice «brava, brava!». A quel punto Mussolini le risponde: «Vergogna».

Le ragioni di quel «Vergogna» («pronunciato in maniera pacata» dirà la nipote del duce) sono spiegate così: «Carfagna si deve vergognare per la liaison con Bocchino che sta mettendo a rischio il partito». Le colpe che la Mussolini attribuisce al ministro sono due: «Lo spostamento di competenze sul termovalorizzatore che questa mattina il Consiglio dei ministri ha sottratto alle Province» (e quindi al presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, cosentiniano, i cui rapporti con il ministro delle Pari opportunità ultimamente sono tesi) e «il fatto che Bocchino nella finanziaria ha chiesto di spostare 20 milioni di euro al ministero della Carfagna». Insomma, Mussolini accusa la collega di «fare accordi» col capogruppo di Futuro e libertà anche in vista delle elezioni per il sindaco di Napoli: «Non può tenere una gamba di qua e una di là - avverte - Perciò quando li ho visti parlare in atteggiamento amorevole ho scattato la foto».

Mara commenta piccata: «La collega Alessandra Mussolini è, evidentemente, in crisi d'astinenza da visibilità.E, come le capita spesso, urla al fine di attirare l'attenzione, senza badare troppo a quello che dice». «Sul termovalorizzatore di Salerno - spiega la Carfagna- ho tentato di evitare che un'importante e strategica opera pubblica rimanesse paralizzata dallo scontro istituzionale in atto tra Comune e Provincia e, di conseguenza, ho proposto che si elevasse il livello delle responsabilità con un commissariamento affidato al presidente Stefano Caldoro, che è la più alta carica istituzionale della regione, e appartiene allo stesso partito per cui dovrebbe lavorare Alessandra Mussolini». «Quanto ai venti milioni che la legge di stabilità ha destinato al ministero per le Pari Opportunità, Mussolini dovrebbe esserne contenta - aggiunge Carfagna - perché sono stati inseriti dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel maxiemendamento che il governo, lo stesso che la Mussolini sostiene, ha presentato in Commissione. Queste risorse saranno destinate alle Regioni per finanziare progetti di contrasto alla violenza sulle donne e centri di accoglienza per le vittime in difficoltà. Spero che la collega Alessandra Mussolini non ce l'abbia anche con le donne in difficoltà». Ma i fuochi polemici sono tutt'altro che estinti. Si attende il prossimo round.

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