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30 nov 2010

Marchionne porta lo spin-off in Borsa


Chiuso un accordo con Opel: la Fiat produrrà in Turchia un Doblò per i tedeschi

MILANO
Post scissione Fiat Auto e Chrysler insieme raggiungeranno un fatturato di 104 miliardi di euro nel 2014, con una redditività compresa fra il 7,2% e l'8% e la soglia dei 6 milioni di vetture prodotte l'anno, con il lancio di 27 modelli. Fiat Industrial avrà ricavi, sempre al 2014, per 29 miliardi di euro. Questi i target del piano industriale del doposcorporo, ormai alle porte (manca meno di un mese) presentati ieri alla Borsa di Milano dall'ad di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne a un centinaio di analisti e investitori istituzionali. L'ennesimo incontro con la comunità finanziaria, che segue a stretto giro uno analogo tenuto dal manager italocanadese a Torino e che precede la tappa di Londra, dove Marchionne (che sempre ieri in serata ha ritirato il premio Transatlantic Award assegnato a Fiat Group per l'operazione Chrysler dalla Camera di Commercio degli Stati Uniti in Italia) si fermerà alcuni giorni. A Palazzo Mezzanotte era accompagnato da Harold Boyanovsky, l'ad di Cnh; Alfredo Altavilla, l' ad di Iveco; Camillo Rossotto, il tesoriere del Lingotto e Marco Auriemma, investor relator del gruppo. 

C'è stata anzitutto la conferma dei tempi. Nessun creditore si è opposto alla scissione entro i termini legali previsti e pertanto l'efficacia dell'operazione è confermata a partire dal primo gennaio. Quanto alla quotazione di Fiat Industrial (subordinata all'ok di Consob e Borsa Italiana), è stato precisato che le azioni saranno negoziabili a partire da lunedì 3 gennaio sul listino di Borsa Italiana. Quindi, i due marchi distinti. Per Fiat Spa, concentrata nel settore automobilistico, un logo Anni Cinquanta che riporta la scritta Fiat con una A smussata sulla sinistra, lettere allungate e di colore blu, mentre Fiat Industrial Spa (rappresentata dai veicoli industriali, dalle macchine per l'agricoltura e le costruzioni e dai relativi motori e trasmissioni), mantiene l'iconografia che era stata creata per Fiat Group: sfondo blu denominazione Fiat Industrial in gialloarancio. Quanto ai target, nulla di nuovo. Marchionne, poi, riferiscono alcuni analisti, ha detto che il lancio dei nuovi modelli Chrysler sta andando molto bene e per il 2011 la casa Usa dovrebbe raggiungere i 2 milioni di veicoli venduti. Si è detto fiducioso sul rilancio del marchio Usa, che sta andando avanti più del previsto, tanto che Fiat sta pensando ad un'accelerazione nella restituzione dei prestiti allo Stato americano, così da salire alla maggioranza del capitale prima del 2013. Il manager, inoltre, non esclude un delisting di Cnh dal listino Usa, anche se è difficile ipotizzarla in breve tempo.

L'ad di Fiat-Chrysler dice con lo spin-off dovrebbe emergere il valore intrinseco delle attività industriali e automobilistiche di Fiat, e confiderebbe in una creazione di valore dopo lo scorporo. Su Fiat Industrial, in particolare, ha aggiunto che la politica dei dividendi dovrebbe ricalcare quella di Fiat e attestarsi al 25% degli utili, e ha inoltre promesso l'azzeramento del debito a fine 2013. Al termine dell'incontro, alcune battute. Sulla crisi: «Credo che i momenti di incertezza bisogna superarli, dobbiamo guardare avanti, momenti così ne abbiamo già visti in passato, non credo che si tratti di condizioni permanenti». Sulla «testa» del Lingotto che «è da multinazionale». E quindi un auspicio sull'accordo per Mirafiori, che potrebbe chiudersi «in una settimana». Novità, nel frattempo, anche dal punto di vista industriale. Fiat a partire da dicembre 2011 fornirà fino a 250 mila veicoli a Opel, basati sulla piattaforma del Doblò, che sostituiranno l'Opel Combo e saranno venduti da concessionari Vauxhall e Opel in Europa e in altri mercati dell'area Nafta a partire dal 2012. Verranno prodotti dallo stabilimento Tofas a Bursa in Turchia (jv Fiat-Koc), dove si realizzano i Doblò, impianto che vedrà aumentare la produzione di circa un terzo.

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