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23 nov 2010

Mal d'ufficio: a ciascuno il suo


C'è chi soffre di mal di schiena, chi arriva a sera con gli occhi che bruciano, altri hanno mal di testa o dolori alle mani e alle braccia. Insomma, gli acciacchi "da ufficio" sono tanti e diversi, ma nel complesso ne soffrono ben 390mila persone solo a Milano, colpiti da una lunga serie di dolori e malanni causati dal lavoro alla scrivania. La giornata media in un'impresa del capoluogo lombardo prevede in media cinque ore e dieci minuti davanti al computer o attaccati al telefonino. Uno stile di vita che comporta conseguenze sulla salute. E le donne sono più colpite degli uomini.

Delle numerosissime persone affette in qualche misura dagli acciacchi "da scrivania", quasi 140mila accusano problemi seri e continuativi, mentre gli altri sono più fortunati, visto che accusano disturbi solo occasionali o ridotti. Secondo uno studio realizzato della Camera di commercio di Milano, il problema più diffuso coinvolge gli occhi e la vita, di cui si lamenta circa la metà dei soggetti, (216mila); circa 83mila soffrono di mal di schiena, più di 35mila hanno dolori e altri problemi alle mani e circa 20 mila accusano mal di testa. E in media le lavoratrici soffrono più dei colleghi maschi, con oltre 200mila addette che lamentano disturbi, soprattutto a schiena (oltre 52mila su 83mila in totale) e mal di testa (quasi 14 mila su 19 mila).

"Con ritmi diversi rispetto al passato e l'utilizzo di strumenti informatici e innovativi - ha dichiarato Paolo Guaitamacchi, vice presidente Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano - ci sono sempre più conseguenze legate allo stress e ai disturbi psicofisici connessi all'attività lavorativa".

Se poi prendiamo in esame più specificamente il mal di schiena, indipendentemente dalle cause che lo generano, vediamo che la tecnologia ha un peso importante sulla colonna vertebrale, soprattutto degli uomini, mentre le donne sono semmai vittime… della moda a causa della calzature inadeguate e a racco troppo alto che indossano per molte ore durante la giornata.

Su base nazionale sono oltre 2 milioni i maschi italiani affetti da mal di schiena perché "appesantiti" dalla necessità di portare con sé, per essere sempre connessi, notebook, netbook, iPad, smartphone e alimentatori. Le stime vengono della Società Italiana di Ortopedia e Tramautologia, che punta il dito contro il peso di borse e tracolle cariche di gadget hi-tech. Sarebbe proprio questa la causa della metà dei problemi alla schiena degli uomini schiavi dell'online.

"Si arriva facilmente - spiega Paolo Palombi, direttore della II divisione di ortopedia dell'ospedale Cto di Roma - oltre i cinque chili di peso che poi gravano sulle spalle, magari per buona parte della giornata, provocando l'affaticamento della schiena. Le borse da portare a tracolla, per evitare rischi, non dovrebbero mai pesare oltre i due chili". Se a questo si aggiungono l'abitudine alla sedentarietà e le posture scorrette che alterano la curvatura fisiologica della colonna, si spiega facilmente la quantità di disturbi ai dischi intervertebrali, spesso sovraccaricati e usurati. Spiega Vincenzo Denaro, ordinario di ortopedia presso il Campus Bio-Medico di Roma: "L'ipotonia muscolare da sedentarietà e posture errate, assieme agli accessori moda sbagliati e a pesi notevoli portati per gran parte del giorno, provocano la disidratazione e il collasso dei dischi intervertebrali che sono alla base della lombalgia". Gli esperti puntano poi il dito contro le scarpe scomode, anche per quanto riguarda gli uomini. "Le scarpe basse da uomo spesso non sono realizzate tenendo conto dei criteri per garantire una corretta salute del piede - osserva Palumbo - E quando l'appoggio è scorretto o il piede "soffre", tutto l'apparato scheletrico ne risente, schiena compresa".

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