La Fiat ha convocato tutti i sindacati venerdì mattina, alle 9,30, all'Unione Industriale di Torino, per parlare dello stabilimento di Mirafiori. Lo riferiscono fonti di agenzia.
Oltre a Fim, Fiom, Uilm e Fismic, sono stati convocati anche l'Ugl Metalmeccanici e l'Associazione Quadri e Capi Fiat. Tutti i sindacati avevano sollecitato, nei giorni scorsi, la convocazione dell'incontro sul futuro produttivo dello stabilimento di Mirafiori e sugli investimenti previsti per gli stabilimenti automobilistici torinesi del gruppo nell'ambito del progetto Fabbrica Italia. L'azienda ha sempre dichiarato la sua disponibilità, ma finora non era stata fissata la data.
Marchionne negli Usa: qui si fa, in Italia si parla. Negli Stati Uniti «si fa», in Italia «si parla». L'amministratore delegato di Fiat e Chrysler Sergio Marchionne torna sul tasto già toccato nell'intervista di qualche settimana fa a Fabio Fazio in cui aveva sostenuto che, senza l'Italia, la Fiat avrebbe fatto meglio. Questa volta il numero uno di Fiat parla a margine della visita ufficiale dell'Indiana Transmission Plant II di Kokomo (fabbrica Chrysler) alla presenza del presidente americano Barack Obama e dal vicepresidente Joe Biden.
Le dichiarazioni erano in risposta a chi gli chiedeva di commentare un intervento della settimana scorsa del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, Marchionne ha detto: «Le mie parole sono accurate, precise ed efficaci. La gente deve capire che questa è la realtà. Qui si agisce, lì si parla». Il numero uno della Fiat ricordato che negli Usa «in 18 mesi sono stati investiti quasi tre miliardi di dollari».
La visita di Obama «significa molto per me - ha detto Marchionne - mi piace molto il presidente e per me questo è un grande giorno». La domanda su come si sentisse e cosa provasse in seguito alla visita è stata posta a Marchionne da un bambina che, munita di un piccolo registratore si è avvicinata e lo ha interpellato, per poi farsi delle foto insieme a lui.
«Dopo un paio di anni difficili questo stabilimento ha ricominciato a lavorare a pieno ritmo», ha detto a sua volta il presidente americano. «Oggi sappiamo che la nostra decisione di aiutare l'industria automobilistica è stata la decisione giusta». «La lezione è questa», ha ricordato Obama. «Mai scommettere contro l'America, mai scommettere contro il settore automobilistico americano, mai scommettere contro di noi».
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