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29 nov 2010

I giudizi Usa sui leader mondiali

Medvedev, Kim Jong-il, Sarkozy, Karzai, Gheddafi

Nei documenti diplomatici non si salva nessuno

Dmitri Medvedev? Robin per Putin-Batman. Kim Jong-il? Un ragazzo invecchiato e flaccido, anche per effetto dell'ictus che lo avrebbe colpito. Nicolas Sarkozy? Autoritario e permaloso, prontissimo a bacchettare i membri del suo staff e il suo primo ministro Francois Fillon. Sono alcuni dei giudizi dei diplomatici americani sui principali leader mondiali come risultano dalle carte riservate diffuse da Wikileaks e pubblicate sul sito del quotidiano britannico Guardian.

GHEDDAFI - Uso del botox, paura o comunque fastidio quando si trova ai piani alti degli edifici, timore di volare sopra l’acqua, passione per le corse di cavalli e il flamenco, l’abitudine a farsi accompagnare ovunque dalla sua assistente/infermiera ucraina Galyna Kolotnytska, descritta coma una «voluptous blonde», una bionda voluttuosa, da cui sembra dipendere «pesantemente». E’ il ritratto di Gheddafi che esce fuori dalle note diplomatiche Usa diffuse da Wikileaks e pubblicate sulNew York Times. Il colonnello viene descritto come «volubile ed eccentrico», con una certa tendenza a causare «mal di testa» al suo staff quando deve organizzare gli eventi ai quali partecipa. Per quanto riguarda l’infermiera ucraina, 38 anni, i rapporti sottolineano che non ne può fare a meno perché è «l’unica a conoscere la sua routine». Le carte sottolineano tuttavia che non c’è certezza che i due abbiano «una relazione romantica».

NETANYAHU - Giudizio positivo sul primo ministro isrealiano Benyamin Netanyahu, «elegante e affascinante», anche se, si sottolinea, «non manitiene mai le promesse».

HAMID KARZAI - I giudizi poco lusinghieri, sottolinea il Guardian, non risparmiano gli alleati chiave degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo. Il presidente afghano Hamid Karzai è descritto come «un uomo estremamente debole che non bada ai fatti ma si fa invece distrarre con facilità da chinque gli racconti qualcosa, anche la più bizzarra, su un complotto contro di lui.

SALEH - In Yemen, la più importante base di Al Qaeda nella penisola arabica, il presidente Ali Abdullah Saleh è definito «annoiato e impaziente» nel corso di una riunione con John Brennan, il vice consigliere per la sicurezza nazionale di Barack Obama.

MUGABE - Con il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe si fanno ancora meno complimenti: «un vecchio pazzo», secondo la definizione di Maite Nkoana-Mashabane, ministro sudafricano per le relazioni e la cooperazione internazionali.

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