Guerriglia urbana nelle favelas
RIO DE JANEIRO - Oltre quindici morti nelle favelas, autobus incendiati, bombe e pallottole contro edifici pubblici: Rio de Janeiro è ripiombata nel clima di guerra civile che cercava a tutti i costi di mascherare da quando è stata indicata come sede delle Olimpiadi del 2016. Dopo mesi di relativa inattività delle forze dell’ordine, una serie di operazioni più energiche e rigorose del solito nelle favelas, che sono covo delle organizzazione della criminalità organizzata e del narcotraffico carioca, hanno suscitato una reazione violentissima da parte della malavita.
Sembra addirittura, da registrazioni di conversazioni al cellulare effettuate dai servizi di sicurezza, che per una volta alcune delle bande dei narcos abbiano sospeso l’eterna guerriglia tra di loro e si siano unite per mettere a ferro e fuoco la città, in ritorsione alla ripresa delle operazioni della polizia. Il bilancio, provvisorio, è drammatico: almeno quindici persone sono morte in scontri a fuoco tra polizia e malviventi, sono stati incendiati cinque autobus e altri 18 veicoli, tre bombe hanno appiccato il fuoco a edifici, mentre varie altre sono state disinnescate in tempo. Commissariati e posti di polizia sono state mitragliati in 22 occasioni, senza però causare vittime. I corpi speciali della polizia hanno compiuto incursioni in numerose baraccopoli, anche con elicotteri e blindati, ingaggiando vere e proprie battaglie durate ore.
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