Generali rilancia sul real estate
Le Generali rafforzano la loro presa sul mattone. Il gruppo assicurativo si propone di incrementare gradualmente da 24,3 a 30 miliardi gli investimenti nel real estate portandoli al 9% dei suoi asset totali. Lo ha detto ieri il Group Ceo Giovanni Perissinotto introducendo a Venezia la prima edizione dell'investor day della compagnia, un appuntamento promosso per incontrare la comunità degli analisti finanziari e degli investitori istituzionali. Ed un'occasione, quest'anno, per delineare le strategie d'investimento di un gruppo che gestisce asset per oltre 470 miliardi.
Il Leone triestino ha sempre segnato le tappe della sua crescita con significativi investimenti immobiliari costituendo nel tempo un portafoglio di cui fanno parte palazzi storici di fama (le Procuratie di Venezia, Palazzo Venezia a Roma) ed alcune stelle di prima grandezza nel firmamento della nuova architettura (la sede di Microsoft a Parigi, i grattacieli di Citylife a Milano). In passato ha sempre resistito alle tentazioni di liquidarlo, come hanno fatto altre compagnie, preferendo invece valorizzarlo. Ed ora giunge un nuovo impulso.
La scelta è stata spiegata da Perissinotto con la necessità di estendere un patrimonio attualmente concentrato in Europa in aree divenute redditizie (Usa) o dove si sta indirizzando il business della compagnia (Cina). Ma è probabile che abbia pesato anche l'intenzione di prendere una maggiore posizione nel tradizionale "antidoto" anti-inflazione in uno scenario mondiale in cui tornano ad affacciarsi timori di aumenti dei prezzi.
Peraltro la scelta del mattone è l'ennesima conferma di una strategia tradizionalmente prudente negli investimenti in cui le obbligazioni rappresentano il 78,1% degli asset totali - l'esposizione netta a Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna è limitata a 2 miliardi – e la quota delle azioni è scesa all'8,1 per cento. «Può non esser molto sexy – ha commentato Perissinotto – ma stiamo guidando un'attività a lungo termine e la stabilità ci ha ripagato nei 200 anni della nostra storia».
Il nuovo driver che sta orientando l'attività di asset management della compagnia è Solvency II, la nuova disciplina di vigilanza prudenziale che entrerà in vigore nel 2012. Se finora gli assicuratori valutavano le proprie scelte con la metrica del rischio-rendimento, il nuovo sistema introduce una nuova importante variabile, l'assorbimento di capitale imposto dai nuovi ratios.
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