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5 nov 2010

«Cacciata a causa delle mie rughe» Giornalista fa causa alla Bbc

Miriam O'Reilly fa ricorso contro la sua sostituzione: 

«Un collega mi avvertì: "attenta all'alta definizione"»

Miriam O'Reilly
Miriam O'Reilly
MILANO - È iniziato a Londra il processo intentato dalla giornalista Miriam O'Reilly contro la BBC per discriminazione sessuale e di età. Stando al ricorso presentato dalla donna, l'azienda l'avrebbe cacciata dal programma "Countrylife" perché la considerava ormai «attempata»: nove mesi prima della sostituzione sarebbe stata, infatti, invitata «a fare qualcosa per le sue rughe, magari considerando anche le iniezioni di Botox» e «a tingersi i capelli di nero per mascherare quello che i suoi capi pensavano fossero radici bianche ma che, in realtà, era il suo cuoio capelluto». A detta della O'Reilly, dopo averle tolto la conduzione dello show dedicato alla vita rurale, la BBC le avrebbe offerto di presentare un programma radiofonico su pensionati e ambiente. Gesto che lei ha inteso come un modo per umiliarla a causa della non più giovane età. «Era giusto passato da poco il mio cinquantesimo compleanno – si legge nella denuncia presentata al "Central Employement Tribunal" – quando un cameraman mi disse che dovevo essere una "specie rara" in tv, visto che ero ancora in onda. Nel febbraio del 2008, invece, mentre viaggiavo in auto con il regista di Countrylife, Dean Jones, questi mi avvertì che "avrei dovuto fare attenzione con le rughe una volta arrivata l'alta definizione" (formato che consente di evidenziare ogni minino dettaglio, ndr) e che quello sarebbe stato "un momento cruciale della mia carriera, conoscendo il comportamento della BBC riguardo all'età". Questi commenti mi gelarono, ma anche se volevo tenere il mio lavoro, non ho voluto fare il Botox. Non credo che ad un uomo venga chiesto qualcosa a proposito delle sue rughe o della tinta dei capelli. Era evidente che tale atteggiamento fosse il riflesso della visione che hanno alla BBC, ovvero che le donne in tv devono sembrare giovani». 

Insieme con Juliet Morris, Michaela Strachan e Charlotte Smith, la 53enne O'Reilly (che lavora alla BBC da 25 anni) è la quarta presentatrice donna over 40 che sarebbe stata cacciata da "CountryLife" senza che le venisse offerto un altro ruolo adeguato, a differenza, invece, di quanto successo al 68enne John Craven, co-presentatore dello show, che ha resistito alla mannaia della produzione. Non bastasse, ora il programma (rinnovato e spostato alla domenica) è presentato da tre under 40, a conferma della volontà di mandare via la pluripremiata giornalista per raggiunti limiti dell'età (o, almeno, questo sostiene la parte lesa). «I telespettatori hanno fiducia in noi perché abbiamo esperienza e credibilità – spiega ancora la O'Reilly nell'esposto – e abbiamo portato il programma ad un livello di comprensione che non credo esista oggi. Quando mi hanno proposto di fare un programma sui pensionati, inizialmente pensavo fosse uno scherzo causato dalla tempesta mediatica che si era scatenata dopo le accuse di discriminazione a causa dell'età. Credo che me lo abbiano offerto deliberatamente per mettermi in imbarazzo e per tentare di recuperare, perché temevano che avrei fatto trapelare le storie sulle discriminazioni alla BBC». L'avvocato della BBC ha negato qualunque comportamento scorretto, precisando che «la posizione della televisione non è che la ricorrente non potesse fare determinate cose, ma che non potesse farle secondo gli standard richiesti». Nello show veniva, infatti, chiesto ai conduttori di sottoporsi a prove fisiche anche impegnative (come saltare da un elicottero o scalare alberi al buio) che, però, a detta della O'Reilly, lei avrebbe sempre superato senza problemi. Come scrivono oggi "Daily Express" e "Daily Mail", il processo dovrebbe durare 12 giorni e sul banco dei testimoni dovrebbe salire anche l'ex responsabile della BBC, Jay Hunt.

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