(AGI) - Roma, 24 nov. - A dimostrazione del fatto che i tempi e gli sbocchi della crisi sono tutto meno che scontati, Silvio Berlusconi oggi prende l'iniziativa e, a sorpresa, boccia ogni ipotesi che l'Udc possa sostituire Fli nella maggioranza. Se Fini deve lasciare la carica di presidente della Camera, per il premier al massimo l'avvenire di Casini e' quello di forza che appoggia il governo, ma dall'esterno.
"Governeremo", assicura, "ma se non sara' possibile governare perche' se alla maggioranza della fiducia non seguisse una maggioranza capace il rendersi possibile dell'approvazione delle riforme, e' chiaro che ci recheremo dal Capo dello Stato, con la maggioranza nelle due Camere, e chiederemo il voto degli elettori".
Intanto "il passo indietro dovrebbe farlo qualcun altro, il presidente della Camera per primo, visto come si e' comportato da presidente della Camera, che dovrebbe essere super partes, e invece e' stato parte in maniera assoluta arrivando addirittura a dare vita a un nuovo partito". Quanto alle posizioni dell'Udc, con l'appoggio esterno "avrebbe l'occasione di dimostrare che pensa all'interesse generale del Paese.
Precisa piu' tardi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: "L'invito a fare il passo indietro riguardava, con ogni evidenza, la posizione politica e le indicazioni, anche odierne, di alcuni esponenti di Futuro e Liberta' di votare la sfiducia al Governo".
Bossi non si sbilancia ma giudica "positiva" l'idea dell'appoggio esterno Ma assicura che tanto i numeri ci sono gia' tutti. I centristi rispondono con ironia al premier, e tornano a chiedere le dimissioni dell'esecutivo. "Ringraziamo Berlusconi, ma pensi lui all'interesse del Paese e non perda un'occasione storica" quella per dimettersi, dice il segretario Udc, Lorenzo Cesa.
Per il Pd Dario Francechini osserva con una punta di compiacimento: "chi osa aprire uno spiraglio, prende uno schiaffo da Berlusconi". (AGI) di Nicola Graziani .
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