La donna accusata di blasfemia
sarebbe stata perdonata dopo
le pressioni di Italia e Vaticano
ROMA
Asia Bibi è «innocente». Lo ha scritto nero su bianco il ministro per le minoranze pachistano, Shahbaz Bhatti, nel «rapporto dettagliato» che il presidente, Asif Ali Zardari, gli aveva chiesto per poter valutare la concessione della grazia alla cristiana condannata a morte per blasfemia. Il dossier avrebbe dovuto essere consegnato domani nelle mani del capo dello Stato dallo stesso Bhatti: «Raccomanderò a Zardari di firmare l'atto di clemenza», ha detto.
Ma dal Pakistan rimbalzano voci sulla liberazione della donna già nel tardo pomeriggio di oggi. Lo scrive il sito The Christian Post, secondo cui il presidente avrebbe già dato il via libera.
L'apertura di una nuova inchiesta sul caso di Asia Bibi era stata sollecitata - e ottenuta - dal ministro degli Esteri italiano Franco Frattini nella sua recente visita a Islamabad. E proprio al titolare della Farnesina, Zardari aveva fatto sapere nei giorni scorsi che la donna non sarebbe stata mai giustiziata. L'Italia è stata infatti da subito in prima linea nella mobilitazione per evitarle il patibolo, insieme a tutta la comunità internazionale, dalla Ue fino all'appello del Papa per la sua liberazione.
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