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29 nov 2010

Arrestato il «mostro di Cassibile»

HA SEMINATO TERRORE E MORTE TRA IL 1997 E IL 2004 NEL SOBBORGO DI SIRACUSA


È Giuseppe Raeli, 69 anni: contestati 8 omicidi e uno mancato. Avrebbe agito per vendetta per motivi di soldi

Un momento del blitz per l'aresto (Aldo Maltese)
Un momento del blitz per l'aresto (Aldo Maltese)
SIRACUSA - Ha fallito il suo nono bersaglio e gli è stato fatale. Il serial killer di Cassibile, che ha seminato terrore e morte tra il 1997 e il 2004, nel sobborgo a dieci chilometri di Siracusa, è stato preso. Si tratta di Giuseppe Raeli, detto Pippo, 69 anni, sposato e padre di due figli, un maschio e una femmina, ufficialmente autotrasportatore. Lo hanno catturato i carabinieri della Compagnia di Siracusa, nel cuore della notte, contestandogli otto omicidi e uno mancato. I militari prima di entrare in azione hanno cinturato un intero quartiere poi hanno bussato alla porta di casa di Raeli. Erano le 3,50 del mattino quando è scattata l'irruzione nella villetta su due piani di via dei Gigli. «Cosa volete?», ha detto ai carabinieri la moglie del presunto serial killer. «Cerchiamo suo marito», le hanno risposto, «lo svegli». Quello che gli inquirenti definiscono il mostro di Cassibile, si è lasciato arrestare senza opporre resistenza. Il capitano Enrico Pigozzi, dopo avergli notificato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip, su richiesta dei pubblici ministeri. Antonio Nicastro, Caterina D'Allitto e dal procuratore capo di Siracusa, Ugo Rossi, ha disposto il trasferimento dell'indagato al comando provinciale di Siracusa, a bordo di un blindato, scortato da due Gazzelle.

FUCILE CALIBRO 12 - Sono stati momenti terribili in quella villetta diventata un inferno con decine di carabinieri che l'hanno messa sottosopra con attente perquisizioni in cerca di ulteriori indizi che dimostrino la colpevolezza del mostro. I carabinieri di Siracusa sono arrivati a Giuseppe Raeli dopo un tentato omicidio avvenuto nell'aprile del 2009, quando il serial killer di Cassibile che da cinque anni non aveva più imbracciato il suo fucile calibro 12, stabilisce che un imprenditore agricolo deve essere punito con la morte. La dinamica dell'agguato è identica a quella che per tredici anni ha terrorizzato i 5 mila residenti della piccola comunità siracusana. Il serial killer si nasconde dietro un cespuglio e spara con il suo fucile automatico. Questa volta il bersaglio del mostro viene ridotto in un colabrodo, ma l'imprenditore agricolo, seppur gravemente ferito, riesce a vincere la sua battaglia per la vita.

Il luogo dell'arresto (Aldo Maltese)
Il luogo dell'arresto (Aldo Maltese)
OMERTÀ - In una prima fase la vittima non parla, è reticente. Poi gli inquirenti lo convincono ad abbattere il muro di omertà affinché altri innocenti non paghino con la morte la follia omicida del mostro. Così l'ultima vittima, racconta, fa i nomi dei suoi potenziali nemici. Partono le indagini e i carabinieri arrivano a Giuseppe Raeli. Entra in gioco il Ris di Messina che analizza i bossoli del fucile da caccia del presunto mostro e poi le scarpe che il serial killer avrebbe indossato al momento degli agguati. I bossoli sarebbero stati uguali, così come le impronte lasciate nei luoghi dei delitti. Dieci anni fa dopo i primi tre delitti del mostro, polizia e carabinieri passarono al setaccio l'intero sobborgo, controllando tutti coloro che avevano il porto d'armi. In quella circostanza nel garage di casa Raeli furono prelevati dieci fucili da caccia che deteneva legalmente per gli esami di laboratorio, ma l'esito fu negativo.

MOVENTE - Ma quale sarebbe stato il movente che avrebbe portato il presunto mostro ad essere così spietato con le vittime? Lo dirà questa mattina alle 10,30 il procuratore della Repubblica di Siracusa, Ugo Rossi, nel corso di una conferenza stampa. È trapelato, soltanto, che il mostro uccideva per vendetta. Avrebbe fatto fuori coloro che riteneva fossero suoi creditori, per lavori manuali fatti in case o appezzamenti di terra delle vittime. Il ritardo delle somme dovutegli, avrebbe fatto scattare la follia omicida.

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