Secondo un sito americano Apple prepara un evento per la stampa per il 9 dicembre. Al centro dell'incontro la presentazione degli abbonamenti riviste via iTunes e il lancio del primo giornale per iPad edito dal gruppo editoriale che fa capo a Rupert Murdoch.
Un nuovo evento Apple per la stampa è in programma per il prossimo 9 dicembre. E dire “per la stampa” è quanto mai appropriato in questo caso, perché i rappresentanti del giornalismo non staranno solo seduti di fronte a Jobs ma saranno anche sul palco con Jobs. Al centro della conferenza (che potrebbe essere anticipata all’8 o differita al mercoledì successivo) ci sarà una nuova iniziativa di App Store: la vendita di abbonamenti per magazine e giornali direttamente sullo store. A diffondere la voce il solitamente affidabile Daring Fireball, in un articolo apparso nel corso del pomeriggio di oggi.
Secondo John Gruber, autore del blog, l’incontro avrebbe un grande protagonista: il nuovo giornale totalmente digitale e scritto appositamente per iPad studiato dal grande gruppo di mass media che fa capo a Rupert Murdoch. Il Daily, questo il nome che dovrebbe avere il giornale (di cui si è scoperta anche una presunta icona presso il U.S. Patent and Trademark Office), sarebbe una parte fondamentale della nuova strategia commerciale di Apple perché sarebbe stato proprio Murdoch ad avere chiesto di implementare nuove API che servono a pagare abbonamenti via App Store. Grazie alla pressione del tycoon australiano, fin dall'inizio uno dei più decisi sostenitori della piattaforma iPad, si sarebbe aperta un’opportunità per una serie di editori che in passato avevano chiesto un sistema affidabile per raccogliere abbonamenti grazie ad App Store, semplificando il sistema di distribuzione delle versioni per il tablet delle loro testate.
In termini pratici i giornali che staranno su App Store saranno applicazioni vere e proprie che offriranno la possibilità di leggere i contenuti solo pagando un abbonamento; i soldi verranno raccolti attraverso l’account di iTunes e girati agli editori funzionando come una sorta di in app purchase. Dice Gruber, probabilmente con ragione, che una simile tecnologia ha probabilmente bisogno anche di un aggiornamento di iOS.
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