Gli scienziati stanno reclutando personale «qualificato» nella provincia dell'Hubei
Un francobollo del Bhutan sul mito dello Yeti |
TRA MITO E REALTÀ - A riferire dell'insolita offerta di lavoro è stata l'agenzia ufficiale cinese Xinhua. Il costo complessivo del progetto di ricerca si aggira su 1,5 milioni di dollari. La creatura pelosa delle montagne è presente in molte culture: oltre la Cina, gli Stati Uniti e anche sulle Alpi in Valtellina. In realtà dovrebbe oramai essere assodato che la creatura esiste solo nella mitologia. Ma il dilemma continua a non esser sciolto: esiste davvero o è solo una leggenda? Prove concrete della sua esistenza non ce ne sono. Solamente una paio di testimonianze e alcune foto sbiadite.
CACCIATORI CONVINTI - Un gruppo di ricerca in Cina intende ora dimostrare che lo Yeti esiste davvero. In queste settimane gli scienziati stanno reclutando personale qualificato nella provincia dell'Hubei (Cina centrale) per una spedizione nelle montagne della riserva naturale di Shennongjia. Come riferisce la Cnn, citando l'agenzia di Stato cinese, i candidati adatti dovrebbero avere tra i 25 e i 40 anni. Pochi per la verità i requisiti necessari: pazienza, conoscenze in biologia, competenze nell'ambito della fotografia, fisico allenato. «La cosa più importante è che troviamo membri che siano realmente convinti, perché abbiamo un bel po' di lavoro davanti a noi», ha affermato Luo Baosheng, vice presidente dell'associazione «Uomo selvatico» di Hubei. Il progetto, in collaborazione con l'Università delle Tre gole, prevede di coinvolgere non meno di cento sostenitori. Nel frattempo gli organizzatori stanno raggranellando il denaro per sostenere i costi. «A bilancio mettiamo almeno 1,5 milioni di dollari», illustra Wang Shancai, archeologo presso l'Istituto di archeologia e beni culturali della provincia di Hubei. I finanziamenti dovrebbero arrivare da privati, società e istituzioni.
AVVISTAMENTI - Tuttavia, c'è da stare certi, le tecniche di persuasione che dovranno utilizzare gli ambiziosi scienziati dovranno essere più che efficaci. L'ultima ricerca dello Yeti in Cina fu sospesa quasi trent'anni fa. Senza risultati. Le prime notizie dell'esistenza dell'enigmatica creatura risalgono al 1832, quando un inglese che aveva vissuto in Nepal, riferì di convinzioni della popolazione locale. Nel 1953, anno della prima ascensione all'Everest, John Hunt, il capo spedizione di Edmund Hillary, raccontò di quanto gli venne riferito da un monaco locale, che aveva visto uno Yeti giocare nella neve nel posto dove la spedizione si stava accampando. Anche il grande scalatore sudtirolese Reinhold Messner ha raccontato di aver visto e fotografato ben tre esemplari di yeti sulla catena dell'Himalaya, un «incontro» avvenuto a 6 mila metri. Non sarebbe così diverso da come la gente lo immagina: sta sui due piedi, è tutto peloso, è alto circa due metri e con braccia e gambe relativamente corte.
REPERTI - Nelle foreste che la spedizione cinese ha vuole setacciare sono stati registrati in tutto più di 400 avvistamenti. Gli scienziati cinesi si sono dedicati al fenomeno dello Yeti a partire dagli anni Settanta. Già allora furono trovati capelli, escrementi, orme e un punto dove avrebbe dormito quella che i testimoni sostengono sia la mitica creatura. Nei primi anni Ottanta partì l'ultima spedizione, come racconta l'agenzia Xinhua. I ricercatori non trovarono nulla. Ora, con le nuove tecnologie a disposizione, sperano in una caccia più proficua.
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