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4 ott 2010

J.K. Rowling resuscita il maghetto "Potrei scrivere un altro Harry Potter


La scrittrice aveva dichiarato chiusa la saga da 500 milioni di copie, ma oggi torna sui suoi passi: "Potrebbero esserci un ottavo, un nono, un decimo romanzo"

LONDRA - Il maghetto potrebbe tornare. La notizia che milioni di lettori sognavano di ricevere proviene dalla sua creatrice: J. K. Rowling, intervistata a Edimburgo da una rete televisiva americana, ha per la prima volta ipotizzato di poter riprendere a raccontare le avventure di Harry Potter. Fino ad ora la serie era sembrata finita con il settimo libro, "Harry Potter and the Deathly Gallows" (Harry Potter e i doni della morte), pubblicato all'inizio del 2008. Ma nell'intervista la Rowling dice: "Potrei sicuramente scriverne un ottavo, un nono, un decimo".

Librai ed editori, oltre ai lettori, devono avere avuto un fremito di eccitazione. I sette romanzi su Harry Potter hanno venduto nel mondo qualcosa come 500 milioni di copie e sono stati tradotti in 64 lingue. Grazie ai diritti d'autore sui libri, sui film che ne sono stati ricavati, su videogiochi, gadget e souvenir con l'effige del suo maghetto, J. K. Rowling è diventata la scrittrice più ricca di tutti i tempi: il suo patrimonio è oggi stimato in 519 milioni di sterline, pari a quasi 600 milioni di euro, quasi il doppio di quello della regina Elisabetta. Non avendo più stimoli economici e sentendo forse il desiderio di cambiare, due anni fa la Rowling ha annunciato che la serie si sarebbe fermata a sette. Avrebbe continuato a scrivere, ma non più su Harry. Da allora il mondo, perlomeno quello letterario, aspetta di conoscere il soggetto del suo prossimo libro, se - come pare certo - ne sta scrivendo uno. Ma intanto, a sorpresa, arriva l'annuncio che prima o poi potrebbe tornare a occuparsi del personaggio a cui deve tutto: Potter.

"Potrei sicuramente scrivere un ottavo, un nono, un decimo libro", dice la scrittrice, intervistata nella sua città, Edimburgo, da Oprah Winfrey, la più famosa presentatrice di talk-show televisivi d'America. Ampi stralci dell'intervista sono riportati oggi in prima pagina dal Sunday Times di Londra. "Non intendo affermare che non ne scriverò più. Al momento penso di no, ma non si sa mai". Per quanto espresso in forma dubitativa, è un "mai dire mai" che riapre una porta che in precedenza sembrava chiusa definitivamente. E dal resto dell'intervista si intuisce il perché: la fama raggiunta con Harry Potter è stata tale che la sua autrice, a un certo punto, aveva probabilmente bisogno di dire basta, di prendersi una pausa. Ma la Rowling ha soltanto 45 anni: lei stessa deve cominciare a rendersi conto che potrebbe ripensarci. E magari, ancora prima dei suoi fans, è lei la prima a sentire nostalgia dell'eroe nato dalla sua fantasia.

"Sono passata dalla totale oscurità a una fama simile a quella dei Beatles", dice la scrittrice a Oprah Winfrey, ricordando come numerosi editori rifiutarono il suo manoscritto, cominciato a scrivere in una lavanderia a gettone, all'epoca in cui era una ragazza-madre disoccupata. Fu poi pubblicato con una tiratura iniziale di soltanto 20 mila copie. "I Beatles almeno erano in quattro e potevano aiutarsi a vicenda a fare i conti con la celebrità", continua. "Io ero sola a confrontarmi con quella follia. Ero totalmente impreparata. Non avevo nessuno vicino a me, professionalmente o privatamente, che potesse aiutarmi con questioni tipo: cosa facciamo quando la stampa viene a frugare nel mio bidone della spazzatura?"

La Rowling racconta che cominciò a scrivere il primo libro su Harry Potter sei mesi dopo la morte di sua madre a 45 anni di età dopo una lunga battaglia con la sclerosi multipla. "La sua morte è letteralmente su ogni pagina dei libri su Harry Potter", dice. "Gran parte delle avventure di Harry hanno a che fare con come affrontare la morte, che cosa significa morire, che cosa sopravvive alla morte. Non esagero se dico che, se mia madre non fosse morta, non ci sarebbero i libri di Harry Potter. I libri sono una testimonianza del mio amore per lei".

La scrittrice descrive infine le sue sensazioni quando ha terminato il settimo libro, quello che doveva essere l'ultimo. "All'inizio ero contenta. Ma poi ho pianto come ho pianto soltanto un'altra volta in vita mia e fu quando morì mia madre. Non sono una che ha la lacrima facile, ma il mio pianto alla fine del settimo libro fu a dirotto, incontrollabile". Da ognuno dei primi sei libri su Harry è stato tratto un film, già uscito nelle sale cinematografiche e in dvd. Dal settimo sono stati tratti addirittura due film: la prima parte uscirà il mese prossimo, la seconda è prevista per il 2011. Chissà se, per quella data, J. K. Rowling farà sapere di avere cominciato a scrivere il libro numero otto.

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