Il premier: «Come si può pensare di resuscitare alleanze dal collante incerto? No ad ammucchiate fuori tempo»
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| Silvio Berlusconi |
I CINQUE PUNTI - «Anche oggi - aggiunge il premier - si può cogliere la fotografia di due situazioni contrapposte: da un lato, il Governo del fare; dall'altro, i politici di professione e i loro giornalisti di riferimento che discutono tra loro di ammucchiate fuori del tempo». Berlusconi rilancia il piano in cinque punti (riforma fiscale, federalismo, sicurezza, giustizia, Mezzogiorno) sul quale a settembre il governo chiederà la fiducia (un esame necessario dopo lo strappo dei finiani): secondo il presidente del Consiglio, quel piano rappresenta «una politica tutta tesa ai fatti: su quei punti e per quei punti sono stati eletti tutti i rappresentanti del Popolo della libertà che su quei punti e per quei punti saranno chiamati ad impegnarsi per portare a termine una legislatura fruttuosa e feconda di risultati positivi. Sono sicuro che questo debba avvenire ed avverrà. Tutto il resto sono soltanto chiacchiere, chiacchiere e basta».
PROMESSE ELETTORALI - «Andiamo avanti sulla strada della novità e della semplificazione, su quella realizzazione concreta delle promesse elettorali che resta l'unico punto di aggancio vero nei confronti dei nostri elettori» continua il premier. « Abbiamo già detto quel che il Governo ha realizzato, e ha realizzato molto e molto bene, in questi due anni, a partire dalle grandi emergenze, come i rifiuti in Campania, il terremoto dell'Abruzzo, la questione Alitalia. Ha lavorato bene». E poi, conclude il premier, «la difesa delle finanze pubbliche grazie alla strategia del rigore, in contrasto con un'opposizione che pretendeva ancora di spendere e spandere e che in questo modo avrebbe portato il nostro Paese alla rovina come la Grecia. La manovra da 25 miliardi di euro, che abbiamo portato a termine senza un giorno di sciopero, ha completato l'operazione stabilizzando il bilancio pubblico».
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