Affascinata dalla storia di Léon-Robert de L'Astran, naturalista del Settecento. Ma non è mai esistito
Ségolène Royal (Afp) |
Una storia bella, credibile perché ricca di dettagli, oltretutto radicata proprio nella regione del Poitou-Charentes presieduta dall'esponente socialista. Ma una storia completamente falsa. La Royal è finita vittima di una bufala su Internet, tradita da uno studente che nel 2007 ha creato su Wikipedia il personaggio di Léon Robert de L'Astran. Da allora il gioco del «taglia e incolla» ha portato il nostro nobile e inesistente eroe anche sul sito dei «Relais et Châteaux de France», l'associazione di alberghi che propone tuttora un suggestivo itinerario «route de l'Astran» nei dintorni de La Rochelle. Dopo la sortita della Royal, gli storici Jean-Louis Mahé e Jacques de Cauna sono però intervenuti per assicurare che in nessun atto amministrativo e in nessun registro c'è traccia di Léon Robert. Per la Royal una gaffe spiacevole, ma tutto sommato meno grave delle precedenti commesse — senza lo zampino di Internet — negli anni scorsi: tra le altre, una lode alla «rapidità» della giustizia cinese, leader in condanne a morte, e l'auspicio più o meno scherzoso che la Corsica dichiari l'indipendenza dalla Francia.Con Léon Robert de L'Astran, si allunga la serie di trappole riuscite: dai giornali britannici che il giorno della morte del compositore Maurice Jarre copiarono da Wikipedia una «sua» frase inventata da uno studente irlandese, a Bernard-Henri Lévy, che ha citato in un libro l'inesistente filosofo Botul, al falso sito del leader serbo-bosniaco Karadzic nei panni di un guru new age, a Bruce Toussaint, conduttore della rete tv francese Canal+, che nel febbraio scorso diede con tono grave la notizia — inventata, ma lui non lo sapeva — che la Romania aveva sbagliato di qualche migliaio di chilometri l'invio di truppe in aiuto ai terremotati, per colpa di una T di troppo: Tahiti invece che Haiti.
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