Nel settore privato si è registrato un incremento del 25,7%. Dal blocco dei contratti risparmi per 6,5 miliardi
Antonio Naddeo, commissario dell'Aran (dal web) |
LA MANOVRA - Infine, vengono fatte alcune stime degli effetti della manovra finanziaria sulle retribuzioni del settore pubblico. La relazione mostra che già nel primo anno della manovra, per il blocco dei contratti, si realizzeranno minori spese per 5,7 miliardi di euro (occorre sommare i risultati del 2010 a quelli del 2011) fino a giungere nel 2012 a una minore spesa di poco superiore a 6,5 miliardi. Non può essere trascurato, inoltre, che l'attuale formulazione della manovra non sembra limitare gli effetti del risparmio alla mera sterilizzazione delle negoziazioni e dei sistemi di adeguamento retributivo per il personale non contrattualizzato fino all'anno 2012, poiché nel 2013 scatterebbe l'ulteriore vincolo alla crescita delle retribuzioni individuali, che non potranno superare quanto percepito nell'anno 2010. Si tratterebbe in tal caso di un effetto a regime pari a 7 miliardi di euro. Il commissario dell'Aran, Antonio Naddeo, dice che «il rapporto dimostra che negli ultimi dieci anni la dinamica retributiva del pubblico impiego è cresciuta più del settore privato, ma negli ultimi anni, soprattutto l'ultimo biennio contrattuale, è stata pari ai tassi di inflazione. Il blocco dei contratti comporterà minori spese per 6,5 miliardi di euro a regime - conclude - realizzerà, insieme con le altre misure, una sostanziale parità delle curve di crescita retributiva tra pubblico e privato nel 2013». (fonte: Apcom)
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