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31 mag 2010

Toto tema, tutte le ipotesi in Rete

Ungaretti, Svevo, Moravia, Calvino, Pavese. Poi bullismo, migranti, diritti umani. Ricorrenze: Cavour e Flaiano

MILANO - Il toto-tema è un divertissement, un divertimento di classe e di rete. C'è sempre stato, anche prima di Facebook, ci sarà sempre. E' un gioco di scommesse, preveggenze, studio vero e leggende metropolitane (tutti hanno un parente che imbusta le tracce del ministero e sa i titoli!). Un divertissementappunto, inutile e irrinunciabile. Il tema di italiano è come un biglietto da visita. Lo studente si gioca l'immagine (e la sostanza). "Fai bene il tema e sei già a metà dell'esame", dicevano i bei professori di due o tre riforme fa. Giusto quindi avere una qualche preoccupazione, ed è per questo, forse, che ci si agita intorno alle possibili tracce. Ma a quale scopo? E' come se sapere in anticipo il titolo del tema – mettiamo sull'Unità d'Italia (scontato l'anniversario dei 150 anni?) – potesse permettere allo studente di scrivere in buon italiano e con acuto spirito critico le sue riflessioni sulla resilienza (e non solo resistenza) del meridione contadino e borghese.

(Ansa)
BACHECA - 
Che titoli avrà scelto la ministra Mariastella Gelmini? La risposta esatta la si conoscerà solo martedì 22 giugno, quando i presidenti di commissione apriranno la busta di plastica sigillata, inviata da Roma e custodita – nella notte precedente – dalle forze dell'ordine più vicine all'istituto. Così, da quando la legge Buonconpagni-Casati del 1859 istituisce di fatto il primo esame, la licenza liceale, gli studenti hanno sempre organizzato il "toto-tema". Probabilmente lo facevano anche gli allievi dei collegi dei Gesuiti, nel Seicento, prima di affrontare il loro esercizio di scrittura l' "amplificatio", diciamo una elaborazione retorica di alcuni brani di celebri autori (dall'amlificatio nasce poi il "tema"). Oggi si condivide il "passatempo" sui blog, sulle bacheche virtuali; gli studenti chiedono di tutto e di più, scaricano pagine e pagine di letteratura, storia, economia, politica. Nascono piccoli business legati ai bigini tecnologici o al prof virtuale connesso 24 ore al giorno con il maturando. Rimbalzano da un sito all'altro e passano al setaccio tutte le cronologie degli uomini e delle donne famose, non si sa mai. Si scommette su tutto: quali argomenti e quali autori, e quanti errori ministeriali? C'è tutto lo scibile umano, tutta l'attualità del secolo in corso, tutte le tematiche bio-etiche, ma si va per esclusione, partendo dagli anniversari e dai "già uscito" sulla ruota dell'esame.

LE IPOTESI - Per l'analisi del testo, gli studenti temono sempre Dante, magari dal Paradiso. Ben piazzati sono pure i soliti noti del Novecento: Ungaretti, Svevo, Moravia, Calvino, Pirandello, Pavese. E se a spiazzare fossero gli esperti del Ministero, con Leopardi? Meglio spostarsi sul tema di attualità: c'è ancora la crisi economica e relativa voce correlata consumo e consumismo). L'educazione al vivere civile e la lotta contro il bullismo, integrazione e contestazioni, diritti umani, razzismo (si lanciano, gli esperti, sull'omofobia?). I nuovi migranti, i sogni e bisogni della società globale e multietnica, la religione e le religioni. Cento ani fa nasceva a Pescara Ennio Flaiano. Ennio chi? No la scuola non può ricordare un fine scrittore e un brillante umorista, sarebbe troppo. Gonxha (Agnese) Bojaxhiu, la futura Madre Teresa, è nata alla fine dell'estate del 1910, a Skopje (ex Jugoslavia): la povertà e la santità, bel tema per i nostri studenti obesi di superfluo. Anche Camillo Benso conte di Cavour è nato in piena estate, ma del 1810, a Torino. Cavour sarebbe un tema tosto. A noi piacerebbe questo titolo: «Sono una piccola ape furibonda» Alda Merini, poetessa (Aforismi e magie, 1999). La voglia di cambiare il mondo e la paura di farlo. Rifletta il candidato sul suo "piccolo" mondo e sul sogno di un mondo migliore.

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