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4 mag 2010
Per gli sposi meglio i contanti
Tramonta la tradizionale lista di nozze, sempre più i futuri coniugi preferiscono buste con denaro sonante
Una tradizionale torta nuziale MILANO - Una batteria di pentole o il solito servizio da the? Non si fa più. Oggi anche i matrimoni si adeguano alla crisi economica e così, laddove una volta c’era la classica lista nozze, adesso c’è la «lista viaggi» o l’assai meno convenzionale (ma amatissima soprattutto dai più giovani) «busta» con denaro contante. E c’è persino chi infila il codice IBAN nelle partecipazioni per far capire il concetto che «cash is better».
MEGLIO CONTANTI - Non a caso, è un sondaggio della rivista inglese «Wedding» a sollevare il velo sui desideri degli sposini del nuovo millennio e se il 29% degli intervistati si è detto comunque favorevole alla lista nozze, un ragguardevole 27% ha optato, invece, per il «voucher luna di miele». «Chiedere soldi anziché la classica lista nozze è un fenomeno in continuo aumento – ha spiegato il direttore del magazine, Catherine Westwood - e se una volta una richiesta di questo tipo poteva creare imbarazzo, ora, con la crisi economica, ci si fanno meno problemi e si preferisce di gran lunga avere i contanti in mano». Un trend che, comunque, non è solo inglese. Anche in Italia, infatti, la soluzione della «busta» o della «lista» in agenzia viaggi sta prendendo sempre più piede, come conferma Valeria Fragola, wedding planner de «I sogni son desideri»: «La crisi degli ultimi due anni ha sicuramente spinto verso questo tipo di soluzione che, tendenzialmente, vedo applicata in due categorie di sposi: dalle coppie conviventi e che, quindi, quando si sposano non hanno necessità di arredare casa e dai giovani, che lo vedono come un modo per farsi un viaggio di nozze da favola, magari in Polinesia e Australia, che, altrimenti, non si potrebbero permettere. Molto di moda è anche la cosiddetta “lista d’arte”, ovvero puntare sull’opera di qualche artista per assicurarsi un particolare quadro, anche se in genere sono le coppie conviventi senza figli a puntare su quest’idea. A volte, mi è anche capitato che qualche sposina mi abbia chiesto di poter inserire il codice IBAN direttamente sulla partecipazione: pratica che tento sempre di dissuadere, perché non mi sembra molto elegante. Ma so di persone che lo hanno fatto e che, alla fine, ne sono rimaste comunque soddisfatte». Di certo, il fenomeno “busta” pare non conoscere confini geografici, visto che piace da Nord a Sud. «Forse nel meridione è ancora più sentito - sottolinea Valeria Fragola - perché c’è proprio l’idea radicata di aiutare ad ogni costo e con ogni mezzo gli sposi. Anni fa, per esempio, mi è capitato di organizzare un matrimonio per una coppia calabrese e per rendere meno banale e fredda la consegna della busta da parte degli invitati, abbiamo optato per una sorta di cofanetto stile forziere».
COSTI - Altro elemento emerso dal sondaggio riguarda i costi del matrimonio: e se un tempo erano i genitori ad accollarsi per intero le spese, ora sono gli sposi a voler provvedere a tutto, con appena il 26% dei parenti chiamati a pagare. Un fenomeno questo sì solo inglese, perchè in Italia la tendenza è quella di rivolgersi ancora a mamma e papa, soprattutto se ad andare all’altare sono due giovanissimi. «Compatibilmente con le loro possibilità, i genitori hanno sempre molto piacere a partecipare alle spese – continua la wedding planner – e questo fa senz’altro parte della mentalità italiana. Il discorso cambia nel caso di coppie più mature o collaudate, quindi magari già conviventi, dove si tende a fare da soli, anche se a volte anche in quel caso qualche genitore ci mette lo zampino». Quanto ai budget, se Oltremanica la spesa media per le nozze supera le 20mila sterline (poco più di 23mila euro), in casa nostra si va dai 12mila euro per un matrimonio di 30-40 invitati agli oltre 200mila per una cerimonia in stile cinematografico, vedi le recenti nozze di una coppia a Venezia, con tanto di maschere di Carnevale e feste danzanti. «Questi tipi di matrimoni sono assolutamente improponibili – spiega la signora Valeria – perché rappresentano sogni per molti irrealizzabili. Credo si possano organizzare bei matrimoni per cifre decisamente inferiori, come conferma quello che sto preparando per due ragazzi che hanno deciso di non farsi mancare praticamente nulla, comprese le fiaccole notturne e i vestiti firmati per lei e per lui, e che, alla fine, spenderanno sui 32mila euro». Altro elemento da non sottovalutare, il tempo («in genere, si comincia ad organizzare tutto con un anno di anticipo, a volte anche due»), mentre esiste una sorta di «codice non scritto» su come ci si debba comportare in caso di prime o seconde (ma anche terze o quarte) nozze. «Per le prime nozze, la tendenza è di fare le cose in un certo modo e, se si può, senza badare a spese – conclude l’esperta – mentre per le seconde nozze si punta ad un cerimonia più intima e raccolta, con una lista di invitati di 60 massimo 80 persone. Naturalmente, questo vale come discorso generale, perchè poi gli eccessi ci sono sempre». Ovvio, se no che giorno da ricordare sarebbe?
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