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22 mag 2010

Napolitano: basta con i decreti e i maxi-emendamenti

Napolitano, monito al governo
"Il Parlamento è compresso"

Lettera sul dl incentivi: contenuti modificati "nel corso dell'iter di conversione". "Basta fiducia su maxiemendamenti". "A rischio equlibri costituzionali". "Firmo solo per la lotta all'evasione"

ROMA - Nuovo, duro richiamo di Napolitano all'esecutivo. Il presidente della Repubblica ha accompagnato la firma al dl incentivi con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio e a quelli di Camera e Senato, con al quale mette nero su bianco i rilievi alle modalità dell'iter di conversione. Un modo per ribadire tutte le sue perplessità sull'alterazione degli equilibri e delle prerogative degli organi costituzionali. Nella lettera, Napolitano sottolinea di aver apposto la sua firma sul decreto per evitare la decadenza di "disposizioni di indubbia utilità", come quelle relative al contrasto dell'evasione fiscale e al reperimento di nuove risorse finanziarie. Appena ricevuta la lettera, il presidente del Senato, Renato Schifani, ne ha trasmesso copia ai presidenti dei Gruppi parlamentari di Palazzo Madama.

Scrive Napolitano che "il decreto legge, che nella sua formulazione originaria conteneva disposizioni riguardanti esclusivamente la repressione delle frodi fiscali, la riscossione tributaria e incentivi al sostegno della domanda e delle imprese, nel corso dell'iter di conversione è stato profondamente modificato, anche mediante l'inserimento di numerose disposizioni estranee ai contenuti del decreto e tra loro eterogenee". 
 
Tale tecnica, ricorda il capo dello Stato, è stata "criticata" sia da lui che dai suoi predecessori. Napolitano dice dunque ancora una volta "no" ai maxiemendamenti approvati con il voto di fiducia che ampliano il contenuto originario dei decreti legge. Tale procedura, sottolinea il capo dello Stato, incide negativamente "sulla qualità della legislazione" ed elude "la valutazione spettante al presidente della Repubblica in vista della emanazione" dei provvedimenti d'urgenza del governo. Inoltre, "si realizza una pesante compressione del ruolo del Parlamento, specialmente allorché l'esame da parte delle Camere si svolga con il particolare procedimento e nei termini tassativamente previsti dalla Costituzione per la conversione in legge dei decreti".

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