Metti mi piace

20 mag 2010

Ddl intercettazioni, passo indietro Pdl


Sì del Senato alle multe per la pubblicazione di intercettazioni

«Pene meno gravi per i giornalisti che pubblicano atti giudiziari»

ROMA - Il Pdl annuncia un passo indietro sul decreto che riguarda le intercettazioni. Ma intanto la reazione da parte di editori e giornalisti ha un'improvvisa svolta con l'annuncio di Sky di voler ricorrere alla giustizia europea.

RIPENSAMENTO -«Sull'emendamento 1.2008 che prevede un raddoppio delle pene per i giornalisti che pubblicano arbitrariamente atti di un procedimento penale ci potrebbe essere un ripensamento della maggioranza. Vedremo lunedì, ne parleremo quando riprende il dibattito in commissione al Senato». Il senatore Roberto Centaro(Pdl), relatore del ddl Alfano sulle intercettazioni telefoniche, nel corso della video-chat del Corriere.it alla quale ha partecipato anche il senatore dell'Idv Luigi Li Gotti. Centaro, prefigura un possibile passo indietro del governo e della maggioranza su uno degli emendamenti più contestati: quello che, rispetto al testo varato dalla Camera, porta da 30 a 60 giorni l'arresto previsto per i giornalisti mentre il massimo dell'ammenda sale a 10 mila euro (20 mila se ad essere pubblicate sono i testi delle intercettazioni). Il senatore Li Gotti ha accolto l'annuncio con soddisfazione: «Questo significa che la nostra insistenza alla fine può portare a qualche risultato positivo. Dopo il miglioramento dell'emendamento D'Addario (intercettazioni tra presenti utilizzabili dalle vittime di reato per esercitare il diritto di cronaca), ora si può ottenere un passo in più anche sulle pene previste per i giornalisti e, speriamo, anche per la durata delle intercettazioni».

Nessun commento: