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24 mag 2010

Capaci, Grasso: «Difenderemo indipendenza pm»


Alfano: «Mai in discussione». A Palermo si ricorda la morte di Falcone. Il procuratore: «Non solo la mafia voleva farlo fuori». Napolitano: «Sostegno alle indagini»

 
Diciotto anni fa, sull'autostrada Palermo-Ma-
 zara del Vallo all'altezza di Capaci, saltava in
 aria l'auto di Giovanni Falcone. Nella strage 
 morirono il giudice, la moglie Francesca Mor-
 villo e i tre agenti di scorta Rocco Dicillo, An-
 tonio Montinaro e Vito Schifani. Istituzioni e
 cittadini ricordano ora quella tragica pagina 
 della nostra storia recente.

2.500 studenti, arrivati a bordo della nave della legalità, hanno celebrato l'anniversario della strage nel capoluogo siciliano. A Palermo è intervenuto anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ha deposto una corona di fiori davanti alla stele posta lungo l'autostrada. Nell'aula bunker del carcere Ucciardone, invece, si è tenuta la commemorazione della tragedia, con un convegno dedicato a Falcone e Borsellino. Presente il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, che ha parlato dello stato delle indagini. «Non solo la mafia aveva interesse a eliminare Giovanni Falcone. Lui non voleva combattere la mafia e l'illegalità a metà, le voleva eliminare dalle fondamenta. Voleva tagliare le relazioni tra la mafia e gli altri poteri. E su questo le indagini sono ancora attuali». 
«Difenderemo il valore dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura dal potere esecutivo - ha poi aggiunto il procuratore nazionale antimafia -. L'indipendenza della magistratura non è un privilegio di casta. Crediamo ancora che in Italia si possano riuscire a processare anche i "colletti bianchi" e i corruttori di chi ricopre pubbliche funzioni». Il ministro della Giustizia Alfano, presente al convegno, replica: «Non abbiamo mai messo in discussione l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Una grande squadra unita, che si chiama Stato, può vincere l'azione di contrasto». Alfano ha assicurato pieno «sostegno ai magistrati per l'accertamento della verità sulle stragi del '92. Non so se siamo vicini o lontani alla verità perché non conosco gli atti riservati, ma solo quello che viene pubblicato in violazione del segreto istruttorio e che, a volte, può aiutare la mafia».

In occasione dell'anniversario il presidente Napolitano ha inviato un messaggio a Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso e presidente della fondazione "Giovanni e Francesca Falcone": «Meritano il massimo sostegno le indagini tuttora in corso su aspetti ancora oscuri del contesto in cui si svolsero i fatti devastanti di quel drammatico periodo. Esse potranno consentire di sgombrare il campo da ogni ambiguità sulle circostanze e le responsabilità di quegli eventi, rispondendo all'ansia di verità che accomuna chi ha sofferto atroci perdite e l'intero Paese».

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