Il governatore: «Bene la manovra, accelerare le riforme strutturali. La lotta a evasione porti a ridurre le tasse»
Il governatore Mario Draghi |
LA CRISI - La «sfida» dell'Italia, per superare la crisi, è «coniugare la disciplina di bilancio con il ritorno alla crescita». Una sfida che «si combatte - secondo Draghi - facendo appello ai valori che ci hanno permesso insieme di vincere le sfide del passato: capacità di fare, equità; desiderio di sapere, solidarietà. Consapevoli delle debolezze da superare, delle forze, ragguardevoli, che abbiamo, affrontiamola».
LA CORRUZIONE - Non solo: con la crisi «i costi dell'evasione fiscale e della corruzione divengono ancora più insopportabili»: l'evasione «è un freno alla crescita perchè richiede tasse più elevate per chi le paga», mentre «relazioni corruttive tra soggetti privati e amministrazioni pubbliche, in alcuni casi favorite dalla criminalità organizzata, sono diffuse». La denuncia di Draghi è precisa: la corruzione si diffonde nella pubblica amministrazione, favorita a volte dalle mafie. «Relazioni corruttive tra soggetti privati e amministrazioni pubbliche - sottolineato il governatore - in alcuni casi favorite dalla criminalità organizzata, sono diffuse». «Le periodiche graduatorie internazionali - spiega il numero uno di Bankitalia - collocano l'Italia in una posizione sempre più arretrata. Studi empirici mostrano che la corruzione frena lo sviluppo economico».
GIOVANI E LAVORO - La crisi ha acuito il disagio dei giovani nel mercato del lavoro»: parola del Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, secondo il quale «la riforma del mercato del lavoro va completata, superando le segmentazioni e stimolando la partecipazione». Nelle Considerazioni Finali Draghi avverte poi che «una ripresa lenta accresce la probabilità di una disoccupazione persistente. Questa condizione, specie se vissuta nelle fasi iniziali della carriera lavorativa, tende ad associarsi a retribuzioni successive permanentemente più basse».
«RIMOZIONE DEI VERTICI» - La Vigilanza sugli istituti di credito della Banca d'Italia, chiede il governatore, deve poter disporre di più poteri per la «rimozione dei responsabili di gestione scorrette o altamente rischiose prima che la situazione sia gravemente deteriorata». Secondo Draghi, autorità di controllo di altri paesi già dispongono di tali poteri, che la Commissione Ue sta valutando di adottare a livello comunitario. Per questo, secondo Draghi «un'estensione dei poteri della vigilanza in questa direzione è opportuna».
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