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23 apr 2010

Obama, le salsicce piccanti e il miracolo economico di Ben’s


Da piccolo fast-food a catena di successo: grazie al presidente

Obama al Ben's Chili BowlWASHINGTON — Cos'hanno in comune un minuscolo fast-food a conduzione familiare di Washington e una piccola azienda dolciaria di Seattle, specializzata in cioccolatini al caramello ricoperti da granelli di sale affumicato? La risposta esatta è: sono entrambi diventati una «success story» del capitalismo americano, grazie a Barack Obama. Ma non perché siano in alcun modo stati beneficiati dallo stimolo all'economia di oltre 800 miliardi di dollari, varato poco più di un anno fa dal presidente. No, la loro fortuna è stata semplicemente che Obama è un gran goloso.
Prendete Ben's Chili Bowl, per esempio. È un deli bisunto, messo in un quartiere popolare della capitale. Ma da 51 anni è un cult per i suoi salsicciotti affumicati o per il chili con carne serviti invariabilmente dall'alba a notte inoltrata, a una folla di appassionati di ogni tasca ed estrazione. Ora però Kamal e Nizam Ali, figli del mitico fondatore Ben morto lo scorso ottobre, stanno seriamente prendendo in considerazione di farne una catena, con filiali in franchising in molti Stati americani e forse perfino all'estero. Detto altrimenti, un McDonald's in miniatura. Nel frattempo hanno già ottenuto la licenza di vendere le loro salsicce piccanti al National Park, il nuovo stadio da baseball dove si vendono 30 tonnellate di polpette l'anno, oltre ad allargarsi in uno spazio accanto alla sede originaria, dove da qualche mese funziona Ben's Next Door. E tutto grazie a Obama, alla sua passione per l'hot-dog molto speziato.

10 gennaio 2009, pochi giorni prima dell'insediamento, quando il presidente eletto si fece convincere dal sindaco di Washington, Adrian Fenty, a seguirlo nel celebre fast-food, che per tutta la campagna elettorale aveva affisso un cartello: «Chi mangia gratis da Ben's Chili Bowl: Bill Cosby e la famiglia Obama». Così fu: Barack divorò con gusto una salsiccia con patatine fritte al formaggio. E alla fine lasciò 20 dollari di mancia, visto che quelli non ne vollero sapere di farlo pagare. Da quel momento Kamal e Nizam non hanno avuto più pace. Se prima il locale era affollato, ora c'è la fila sul marciapiede a ogni ora. Una visita è consigliata da tutte le guide turistiche. Anche il presidente francese, Nicolas Sarkozy, due settimane fa non ha resistito alle tentazione di una capatina (senza Carlà) per farsi una salsiccia. Ma, soprattutto, le richieste di licenza in franchising piovono da ogni parte, perfino da Australia e Brasile. «Siamo pronti al nuovo passo», ha detto Kamal Ali.


Ed è sempre la gola presidenziale ad aver fatto la fortuna di Fran's Chocolates, il cioccolataio di Seattle che è l'unico produttore al mondo di Smoked Salt Caramel, uno speciale bon-bon ripieno di salsa al caramello, reso esotico e particolare da granelli di sale del Galles sparsi in superficie. Obama lo gustò per la prima volta 4 anni fa, regalo di uno dei ragazzi del suo staff. Da allora è come una dipendenza. E da quando è alla Casa Bianca, i bon-bon al sale vengono generosamente offerti a tutti i visitatori. Le vendite di Fran's Chocolate sono aumentate del 35% lo scorso anno e continuano a crescere. Con un effetto indotto britannico, a conferma che ogni storia economica è ormai globale: la Anglesey Sea Salt Company, fornitrice unica dell'Oak Smoked Salt, lo speciale sale prodotto sulle coste del Galles e affumicato con legno di quercia che rende irripetibili i cioccolatini presidenziali, ha visto schizzare in alto le proprie esportazioni verso gli Usa. Con buona pace del Sommo Poeta, mai sale ebbe sapore più dolce.

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