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20 apr 2010
Caccia: i 30 ammutinati del PDL
Caccia, trenta deputati Pdl
"Non voteremo doppietta libera"
Dopo la decisione della maggioranza di forzare la mano cresce il dissenso interno. Tra i firmatari: Fiorella Ceccacci Rubino, Margherita Boniver, Flavia Perina, Fiamma Nirenstein e Pietro Lunardi. Stasera vertice di maggioranza. Sit-in degli ambientalisti a Montecitorio
ROMA - Nelle urne delle amministrative i voti per il partito della caccia no limits sono stati pochini. In compenso il dissenso nella maggioranza cresce. Una parte del centrodestra ha deciso di forzare la mano presentando una norma che va in direzione opposta alle richieste comunitarie di maggiori protezione per gli uccelli migratori: Bruxelles accusa l'Italia per l'eccesso di deroghe sulla caccia, e il governo spiana la strada alla crescita di queste deroghe.
Ma ci sono alcuni che nel Pdl non ci stanno. Mentre alla Camera si discute dell'articolo che consente di prolungare la stagione venatoria, trenta deputati hanno firmato una lettera indirizzata a Silvio Berlusconi in cui si annuncia il dissenso precisando: "Non intendiamo legittimare con il nostro voto il cedimento politico di alcuni a una piccola lobby di settore e di 750 mila cacciatori. Né, tanto meno, alla loro volontà di sparare indiscriminatamente tutto l'anno e contro qualsiasi specie animale". Tra i firmatari: Fiorella Ceccacci Rubino, Margherita Boniver, Flavia Perina, Fiamma Nirenstein e Pietro Lunardi.
Sull'argomento stasera alle 20 ci sarà un vertice di maggioranza.
Intanto in piazza, davanti a Montecitorio, cresce la protesta. Sotto la sede della Camera si sono ritrovati i rappresentanti di una ventina di associazioni (Altura, Amici della Terra, Ambientalisti italiani, Associazione vittime della caccia, Cts ambiente, Enpa, Fare verde, Greenpeace, Italia nostra, Lac, Lav, Legambiente, Lida, Lipu, Memento naturae, Mountain wilderness, No alla caccia, Oipa, Vas, Wwf). "Siamo in piazza anche a nome delle decine di migliaia di persone che in queste ore hanno testimoniato la loro ferma opposizione rispetto alla norma della legge comunitaria che concede alle Regioni la facoltà di estendere la stagione di caccia oltre il 31 gennaio".
"Una strage di animali è un colpo mortale alla biodiversità: ed è quello che succederebbe se passasse l'articolo 43 della legge comunitaria che prevede l'estensione del periodo di caccia ai mesi di febbraio e marzo, cruciali per la sopravvivenza di molte specie migratorie", ha precisato Loredana De Petris, della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà.
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