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23 mar 2010

Telecom taglia il settore IT: 2000 posti a rischio


MILANO - Telecom Italia riorganizza il settore informatico, facendo confluire nella controllata al 100% Shared service center (Ssc), vicina alla vendita nei mesi scorsi, tutte le attività del gruppo. Ma per i sindacati c'é il rischio che il processo si traduca in nuovi tagli di posti di lavoro - fino a 800 - e quindi oggi scioperano gli addetti al comparto nelle 17 principali sedi del gruppo.

L'agitazione è stata indetta da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil. "C'é grande preoccupazione", riassume Emilio Miceli, segretario generale della Slc Cgil, per il destino di Ssc, nella quale il colosso telefonico ha intenzione di far confluire 2.200 'informatici', anche di livello molto elevato, che fanno parte del ramo d'azienda It Operations.

"Telecom - spiega Miceli - preoccupata com'é che il governo le possa imporre lo scorporo della rete, si cautela preparando la cessione di un ramo che riguarda il cuore dell'azienda, cioé il settore informatico: Ssc, dove sono già presenti 600 lavoratori, la tengono pronta e in caso di scorporo della rete hanno già pronta la società da vendere".

Rispetto all'ipotesi di ulteriori riduzioni di personale che potrebbero emergere dal piano industriale che potrebbe essere discusso nel consiglio di amministrazione di giovedì prossimo, confermato dall'azienda dopo il rinvio di un mese fa nel pieno dell'inchiesta che ha coinvolto Sparkle e al momento incentrato sull'analisi dei conti economici, Miceli sostiene che in Telecom "non esiste il problema del costo del lavoro: è assolutamente marginale e tagliarlo non produrrebbe neanche un rimbalzo del titolo in Borsa".

Ma il panorama non sembra quello di una vendita a breve della controllata, nemmeno di un rischio 'esternalizzazione' del settore informatico. Anzi, Telecom Italia fa notare che il personale passa a una controllata al 100% e che ha fermato la cessione di Ssc a un passo dalla firma perché considera il comparto strategico, con la necessità di un punto di riferimento unico per l'intero gruppo. Ma i sindacati non si sono sentiti rassicurati e insistono sul rischio occupazione per diverse centinaia di dipendenti in fase di trasferimento.

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