Affluenza in calo: 10% alle 12
Votanti in calo di tre punti rispetto alle regionali del 2005. Si vota fino alle 15 di lunedì
Nelle nove regioni monitorate direttamente dal ministero dell'Interno (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia- Romagna, Umbria, Lazio, Campania e Basilicata) l'affluenza alle 12 è calata di quasi 3 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni: 10,19% contro 13,05%, quando mancavano i dati di soli tre comuni su 50.068. Il calo più forte è stato in Emilia-Romagna, con il 4%. Tra le regioni che invece gestiscono in proprio la comunicazione di dati elettorali, la Toscana ha avuto alle 12 un'affluenza del 9%, in calo di 3,2 punti rispetto al 2005. Le Marche dell'8,11%, contro l'11,4 di cinque anni fa. L’affluenza in Puglia è stata dell’8,63% rispetto all'11,4 del 2005, in Calabria al 6,5 rispetto all' 8,9. Il dato definitivo della affluenza alle urne registrata alle ore 12 per le Provinciali e comunicata dal Viminale è pari al 9,05% una percentuale in sensibile calo, di circa tre punti, rispetto al 12,03% segnato alle precedenti elezioni. Questa l'affluenza alle urne alle ore 12 nei 9 capoluoghi dove si vota per l'elezione del sindaco e dei consigli comunali (tra parentesi il precedente omologo): Mantova 14,9% (17,1); Lecco 13,3% (15,9); Lodi 16,8% (18,2); Venezia 13,2% (14,9); Macerata 10,9% (12,7); Chieti 12,6% (9,8); Andria 13,1% (14,9): Matera 9,6% (13,6); Vibo Valentia 9,1% (11,7).
SI VOTA FINO ALLE 15 DI LUNEDÌ - A disposizione degli elettori ci sono in tutto ventidue ore in due giorni per ridisegnare la mappa del governo locale. Centrodestra e centrosinistra, con l’Udc in alcuni casi terzo giocatore in solitaria, si contendono la guida di tredici Regioni, quattro Province, 462 Comuni (di cui nove capoluoghi): oltre 41 milioni di italiani sono chiamati a votare per rinnovare governatori, presidenti, sindaci, giunte e consigli. I seggi saranno aperti domani dalle ore 8 alle 22, e lunedì dalle 7 alle 15. Lo scenario attuale vede il centrodestra alla guida di due Regioni (Lombardia e Veneto) una Provincia (Imperia) e due Comuni (Lecco e Matera); il centrosinistra al comando in undici Regioni, tre Province e sette Comuni. Gli elettori riceveranno una scheda verde per le Regionali: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. Una scheda gialla per le Provinciali: Imperia, Viterbo, L’Aquila e Caserta. Una scheda azzurra per le Comunali: Mantova, Lecco, Lodi, Venezia, Macerata, Chieti, Andria, Matera, Vibo Valentia più altri 453 Comuni.
CHE COSA SERVEPER VOTARE - Per votare è necessario presentarsi al seggio muniti di documento d’identità e tessera elettorale (in caso di smarrimento è possibile chiederne il duplicato agli uffici comunali che saranno aperti durante tutta la durata delle operazioni di voto). Per le Regionali lo scrutinio inizierà lunedì, subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti. Per Provinciali e Comunali, invece, lo scrutinio partirà alle 8 di martedì con precedenza alle Provinciali, salvo in Molise e in Abruzzo, non interessate alle Regionali: lì lo scrutinio comincerà alla chiusura dei seggi. Dove sindaco e presidente di Provincia non saranno eletti al primo turno si andrà al ballottaggio. Per l’eventuale secondo turno si voterà domenica 11 e lunedì 12 aprile.
SFIDA APERTA IN QUATTRO REGIONI - L'appuntamento più atteso e più consistente, per il suo impatto politico, è quello delle regionali. La mappa politica attuale è a favore del centrosinistra per 11 a 2: solo Veneto e Lombardia sono al momento in mano al centrodestra. Occhi puntati, quindi, soprattutto su quest'appuntamento per verificare come si ridisegnerà la compagine delle Regioni. Se il blocco dell'Italia centrale, con Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria, non sembra in discussione e dovrebbe veder confermata, in termini di colore politico, la leadership attuale, ben più incerto appare invece il risultato in territori come il Piemonte, il Lazio, la Liguria, la Puglia.
LA SICUREZZA - In concomitanza con le elezioni, si sta lavorando anche sul fronte della sicurezza per la correttezza delle operazioni di voto, la vigilanza nei seggi, sul materiale elettorale e sulle schede. Nei giorni scorsi, il capo della polizia, Antonio Manganelli, aveva diffuso una circolare a prefetti e questori con tutte le misure da adottare. A Napoli è scattato un piano per prevenire il rischio brogli. «Nessun allarme - ha spiegato il prefetto Alessandro Pansa - ma c'è una situazione molto difficile, ci sono delle attività non corrette, per cui abbiamo istituito una task-force per garantire ai cittadini di votare tranquillamente».
corriere
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