LA COPPIA DI TRENTENNI: ADDIO A STAGE, POCHI SOLDI E TANTE DIFFICOLTÀ
«Noi, giovani laureati in fuga da Milano»
Alice e Matteo: costretti a lasciare, troppo inospitale e cara. In Australia nuovo lavoro e affitto ragionevole
Alice e Matteo |
«L’idea dell’Australiaci è venuta perché subito dopo la laurea abbiamo passato quattro mesi a Sidney per una vacanza lavoro», ricorda Matteo. «Nel dicembre 2006, dopo un paio d’anni di frustrazioni post laurea, abbiamo cominciato il lungo e complesso iter che regola l’emigrazione in quel Paese — prosegue il racconto Alice —. Presto ci siamo convinti che il massimo traguardo raggiungibile per noi a Milano era un lavoro a tempo indeterminato da mille euro al mese ciascuno. Il che avrebbe voluto dire destinare metà delle entrate familiari per l’affitto o il mutuo di un appartamentino nell’hinterland. Con tutto il corollario che ne deriva: due ore al giorno sui treni dei pendolari, figli rimandati a data da destinarsi, stress e frustrazioni quotidiane».
Quando nel marzo del 2008è arrivato il via libera per un visto di tre anni ad Adelaide, Alice e Matteo hanno passato qualche notte insonne. Poi hanno deciso: «Partiamo». A giugno si sono sposati, poi hanno preso l’aereo che li ha portati dall’altra parte del mondo.
A che punto sono oggi i loro sogni? «Alice ha un posto da segretaria a 2.100 euro al mese: sta facendo colloqui, è convinta di poter trovare di meglio. Io insegno italiano all’università di Adelaide — racconta Matteo —. Ci sono prospettive di stabilizzazione. Perciò mi sono iscritto a un master on line dell’università Cà Foscari, così avrò più possibilità di passare di ruolo. La retribuzione è buona: poco meno di 4.800 euro al mese. E qui la vita costa meno. Per dire, abitiamo in una villetta a pochi passi dal mare e paghiamo l’equivalente di 900 euro d’affitto».
Alice e Matteo domattina spalancheranno le finestre e vedranno i delfinigiocare con l’oceano. Ma adesso è sera, e con il buio non c’è spettacolo della natura che protegga dalla nostalgia. «L’Italia ci manca — dicono entrambi —. Ma stiamo iniziando le pratiche per il visto permanente. Speriamo di ottenerlo presto, così nostro figlio non dovrà aspettare per venire al mondo. Qui, nella terra delle opportunità».
corriere
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