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29 mar 2010

La top model regina della cocaina


traffici anche in Italia
Era una delle più note sulle passerelle del Sud America. È accusata di gestire banda di belle ragazze spacciatrici



Angie Sanclemente Valencia con un delfino NEW YORK — C’era anche l’Italia e in particolare Roma tra le destinazioni finali di una rete di narcotrafficanti gestita da una ex top model colombiana, Angie Sanclemente Valencia, che secondo le autorità avrebbe avuto per anni un ruolo chiave nel trasportare ingenti dosi di cocaina purissima da Buenos Aires a Cancùn, in Messico, e da lì in Europa. «Abbiamo scoperto una valigia piena di droga in partenza per Fiumicino», hanno dichiarato alla stampa argentina gli inquirenti, impegnati in una caccia all’uomo in tutto il Sud America per stanare la pusher, oggi 31enne, contro la quale l’Interpol ha emesso un mandato internazionale di cattura dopo la sua misteriosa scomparsa a Buenos Aires, alcune settimane fa.
Figlia di una poverissima madre single che utilizzò tutti i suoi risparmi per farla studiare alla prestigiosa scuola per modelle «La Pasarella» di Barranquilla, prima di finire nella famigerata lista most wanted, la Sanclemente era una delle modelle più gettonate dalle agenzie di moda, vincitrice di innumerevoli concorsi di bellezza e volto- copertina di riviste e giornali. A mettere gli investigatori sulle sue tracce, è stato l’arresto, il 13 dicembre all’aeroporto di Buenos Aires, di sei spacciatori, quattro uomini e due donne, che l’hanno additata come la «capobanda». Nella valigia di una di loro, Maria, i doganieri hanno trovato 55 chilogrammi di cocaina per un valore complessivo di quasi tre milioni e mezzo di dollari, se rivenduta nelle strade d’Europa o Stati Uniti. Gli agenti sarebbero rimasti colpiti dal look mozzafiato di Maria, una bionda 21enne e molto sexy, vestita con abiti attillati, studiati ad hoc per distogliere l’attenzione degli agenti dalla valigia.



Angie è stata per diversi anni una delle top model più famose della Colombia Secondo le accuse dei magistrati, l’organizzazione utilizzava soltanto mulas (corrieri) donne: i carichi in partenza per l’Europa e l’Italia dovevano infatti essere trasportati da giovani ragazze, tutte belle, molte delle quali ex modelle o comunque con esperienza nel mondo delle passerelle. Nonostante il mandato di cattura internazionale, la Sanclemente ha continuato ad aggiornare il suo profilo su Facebook, usandolo per inviare un messaggio alla Cnn dove dichiara di essere «rattristata e ferita per come i media possano distruggere un innocente ». «Non voglio andare in prigione perché non me lo merito», spiega al network all news. «Vista la sua bellezza, teme di essere violentata, se entra in carcere», le fa eco il suo avvocato, Guillermo Tiscornia, smentendo — come sostiene la stampa — che la sua cliente sia stata sposata con il capo dei Narcos messicani Carlos Cabañas Catzin, noto come «il mostro».
E sarebbero stati proprio i padrini a scoprirla, durante il concorso per Miss Caffè, da lei poi vinto. «I Narcos frequentano regolarmente i concorsi di bellezza per comperare le donne che gli aggradano », spiega alla Cnn un’addetta ai lavori, costretta all’anonimato, «sono loro a sponsorizzare le candidate, a pagare le operazioni di chirurgia plastica e, spesso, a corrompere i giudici per far vincere la loro ragazza». Se decidesse di collaborare con la giustizia, la donna rischia di fare la stessa fine di Julio Correa, uno spacciatore «pentito», fidanzato dell’ex top model colombiana Natalia Paris, ucciso nel 2001 da un ex socio che per farlo sparire lo tagliò a pezzi, gettandolo dentro un tritacarne.

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