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13 feb 2010

Protezione Civile Spa: dubbi sul decreto

Bertolaso: «Forse mi sono fidato troppo»
E Letta: «Nessuno speculatore all'Aquila»

Il capo della protezione civile: che vergogna dopo le parole di chi voleva lucrare sul terremoto

Guido Bertolaso, sottosegretario alla protezione civile (Ansa)
Guido Bertolaso, sottosegretario alla protezione civile (Ansa)
MILANO - Gianni Letta torna a definire Guido Bertolaso «una persona straordinaria» e spiega: Non credo abbia tradito la nostra fiducia. A lui mi piace mandare un pensiero di solidarietà e di affetto». E lo stesso Bertolaso, che in un'intervista alCorriere della Sera aveva detto di sentirsi tradito, è tornato a prendere la parola in serata ribadendo, ai microfoni di SkyTg24, che «forse mi sono fidato troppo di qualcuno»; e in un'intervista al Tg5 ha detto che di essersi vergognato di essere italiano, dopo avere appreso le parole pronunciato da alcuni degli imputati nelle telefonate intercettate, in particolare quelle sul sisma accolto come una manna perché foriero di appalti e business.

«NON SONO SERENO» - «Io ero pronto a chiarire fin dal primo istante questo grandissimo equivoco - ha detto ancora Bertolaso al telegiornale di Mediaset -, ho tutti gli elementi per dimostrare la mia correttezza; purtroppo temo che i tempi si allungheranno molto e questo mi impedirà di chiarire e di tornare con la serenità che mi serve al lavoro che stavo facendo». Non solo: «Le intercettazioni - si è lamentato Bertolaso - dovrebbero essere segrete, io non ho avuto accesso a questo genere di documentazione, poi leggo sul giornale di tutto di più, intercettazioni che mi vorrebbero coinvolto in festini, in orge, in tutta una serie di comportamenti che dovrebbero favorire alcune imprese rispetto ad altre. Dopo anni di duro lavoro per cercare di dare l'esempio e mantenere un comportamento rigoroso da servitore dello Stato, francamente mi sembra umiliante».

Gianni Letta (Ansa)
Gianni Letta (Ansa)
«BRUTTE PAROLE» - Anche Gianni Letta era intervenuto sulle parole degli imprenditori Angelo Balducci e Diego Anemone, intercettati subito dopo il terremoto in Abruzzo mentre si rallegravano a vicenda all'idea dei nuovi possibili affari. «Tutti abbiamo sentito un brivido di orrore - ha detto Letta - rispetto a quelle brutte persone che stavano a lucrare qualcosa sulla disgrazia dell'Aquila. Nessuna di quelle persone, nessuna di quelle imprese, ha messo mai piede a l'Aquila nè ha avuto un euro di lavori nella prima fase e nè l' avrà nella seconda».

BOTTA E RIPOSTA BERLUSCONI E GIUDICI - «Non rispondo a nessuno. Io faccio il mio lavoro». Taglia corto Giuseppe Quattrocchi, numero uno della procura che coordina l'inchiesta sugli appalti per i grandi eventi e che ha tra gli indagati Guido Bertolaso. A Quattrocchi i giornalisti chiedevano conto delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi, che giovedì ha attaccato duramente i pm che indagano sul caso Bertolaso. «Si vergognino» aveva detto il presidente del Consiglio. Parole alle quali il procuratore capo di Firenze non ha voluto replicare. «Non rispondo a nessuno. Io faccio il mio lavoro» ha detto Quattrocchi. «Berlusconi dica le sue cose», ha aggiunto.

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