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16 feb 2008

Dalle grida al mercato «elettronico»


Duecento anni di Borsa in Italia
Le prime contrattazioni furono avviate il 15 febbraio 1808. In due secoli lo sviluppo tra crescita e crisi



MILANO - Duecento anni di mercato, contrattazioni, titoli. Due secoli dalle "grida" all'elettronica e al mercato globale. La celebrazione del bicentenario di Borsa Italiana ha richiamato a Milano, a Palazzo Mezzanotte, rappresentanti delle più importanti istituzioni politiche e finanziarie. C'era la politica (il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il premier Romano Prodi, il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa il governatore Formigoni tra gli altri) l'industria (con in testa il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo) la finanza e il mondo bancario (Giovanni Bazoli, Dieter Rampl, Carlo Salvatori, Corrado Faissola, Giuseppe Guzzetti, Gerardo Braggiotti) e quello dell'editoria con il presidente di Rcs MediaGroup Piergaetano Marchetti e l'amministratore delegato Antonello Perricone, l'amministratore delegato e vice presidente Mondadori Maurizio Costa. E ancora il presidente Pirelli Marco Tronchetti Provera, il presidente Telecom Gabriele Galateri, il presidente di Cir e Cofide Carlo De Benedetti, il presidente Immsi Roberto Colaninno, il presidente Snam Rete Gas Alberto Meomartini, Marcellino Gavio.
IL DEBUTTO - Non si è trattato di una ricorrenza di poco conto, proprio per l'importanza che la Borsa ha avuto nello sviluppo e nella crescita del Paese. Un elemento sottolineato anche da Prodi nel suo intervento, chiuso con un riferimento alla situazione dei conti pubblici migliorata rispetto a due anni fa. Tuttavia è stata proprio la 1storia» della Borsa l'elemento centrale della celebrazione.E nell'era del marcato globale e digitale è difficile immaginare condizioni, tempi e modi di lavoro in quell'avvio avvenuto il 15 febbraio 1808, quando hanno avuto luogo le prime negoziazioni della Borsa di Milano, istituita pochi giorni prima (16 gennaio 1808) con decreto da Eugenio Napoleone. La Borsa è stata in questi duecento anni lo specchio delle vicende economiche e finanziarie del Paese, registrandone i momenti di crescita e i momenti di crisi, e trasformandosi da mercato locale a mercato nazionale e quindi internazionale. Un sistema finanziario evoluto favorisce una crescita robusta e sostenibile, limitando le barriere che si frappongono tra la raccolta e l’allocazione del risparmio, favorendo il processo di selezione delle eccellenze imprenditoriali e delle opportunità di investimento, offrendo nuove modalità di gestione dei rischi. Nel 2008 si celebrano inoltre i 10 anni di Borsa Italiana SpA, nata nel 1998 dalla privatizzazione dei mercati finanziari del nostro Paese. Alla fine del 1997 sui mercati di Borsa Italiana erano quotate 235 società nazionali, la cui capitalizzazione ammontava al 30% del prodotto interno lordo. Il valore degli scambi sui mercati azionari era pari al 17% del Pil.

LO SVILUPPO DEGLI ULTIMI ANNI - Negli ultimi 10 anni 236 società sono state ammesse a quotazione sui mercati di Borsa Italiana, in 193 casi a seguito di operazioni precedute da offerta pubblica. Queste imprese hanno potuto raccogliere quasi 50 miliardi di euro, di cui 14 affluiti direttamente alle imprese per il finanziamento della loro crescita per linee interne ed esterne. Altri 81 miliardi di euro sono affluiti a società già quotate attraverso aumenti di capitale. A fine 2007 le società italiane quotate erano 301 (344 con le società estere e quelle quotate sull’MTA International) e la capitalizzazione di mercato aveva raggiunto il 48% del Pil. Il valore degli scambi azionari è costantemente aumentato, raggiungendo nel 2007 il 103% del Pil. Dal 1998 al 2007 sono stati registrati scambi complessivi per un totale di 8.180 miliardi di euro, di cui 1.575 miliardi di euro nel corso del 2007. L’integrazione con il London Stock Exchange, decisa nel corso del 2007 e ora in piena fase attuativa, rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza, essendo un nuovo importante passo attraverso il quale la Borsa può continuare a contribuire allo sviluppo del sistema economico e finanziario italiano.

corriere

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