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11 ago 2007

Briatore



Aggiorniamo la sua biografia:
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Briatore è nato a Verzuolo, in provincia di Cuneo nel 1950, da insegnanti di scuola elementare. Diplomatosi con voti piuttosto bassi come geometra, lavorò come istruttore di sci e gestore di ristoranti. Quando ne aprì uno proprio lo chiamò con il suo stesso soprannome, Tribüla, derivato dalla sua capacità di superare gli ostacoli per ottenere ciò che vuole (in realtà derivato dalla difficoltà a far fronte ai propri debiti). Alla fine però il ristorante dovette chiudere.

Dopo aver fatto il piazzista di polizze assicurative a Saluzzo e dintorni, esordì nel mondo dell'imprenditoria a Cuneo, collaborando con un finanziere locale e costruttore edile, Attilio Dutto, che aveva rilevato la Paramatti vernici, ex azienda di Michele Sindona. Il 21 marzo del 1979, Attilio Dutto venne assassinato a Cuneo con una bomba collegata all'accensione della sua auto (l'omicidio fece un grosso scalpore nella tranquilla cittadina piemontese); la verità sul caso non fu mai accertata. Da quel momento, però, cominciò l'escalation di Briatore.


Briatore si spostò a Milano dove iniziò a frequentare la Borsa. Lì conobbe Achille Caproni (Caproni Aeroplani) e divenne consulente della Cgi (Compagnia generale industriale), sua holding. Poco dopo, la Paramatti, acquistata nel frattempo da Caproni sotto consiglio dello stesso Briatore, ebbe un "crac" e il pacchetto azionario della Cgi fu venduto alla statale Efim. Diverse società del gruppo fallirono, gli operai finirono in cassa integrazione e banche e creditori rimasero con un buco di 14 miliardi di lire.

Per un certo periodo, poi, Briatore si presentò in pubblico come discografico.

Briatore fu in seguito condannato in primo grado ad 1 anno e 6 mesi a Bergamo e a 3 anni a Milano. Fu accusato infatti di essere a capo di quello che i giudici chiamarono il gruppo di Milano che aveva il delicato compito di agganciare clienti di fascia alta e di truffarli. L'attività si interruppe con una retata, una serie di arresti, un'inchiesta giudiziaria ed un paio di processi che coinvolsero tra gli altri l'amico Emilio Fede, assolto per insufficienza di prove. A cadere nella rete furono alcuni nomi importanti tra cui l'imprenditore Teofilo Sanson, il cantante Pupo, l'armatore Sergio Leone, l'ex vicepresidente di Confindustria Renato Buoncristiani e l'ex presidente di Confagricoltura Giandomenico Serra. Briatore non fece un solo giorno di carcere poiché si rifugiò per tempo a Saint Thomas, nelle Isole Vergini, per poi tornare in Italia dopo un'amnistia.

Fu di nuovo coinvolto da inchieste giudiziarie: nel novembre del 2003 il P.M. di Potenza Woodcock chiese la custodia cautelare di Briatore nell'ambito di una inchiesta che coinvolse molti Vip con un sottobosco di pressioni indebite verso ambienti ministeriali, ma il Gip di Potenza emise una sentenza di incompetenza per territorio.

L'amicizia con Luciano Benetton gli permise, nonostante la latitanza, di aprire alle Isole Vergini qualche negozio Benetton e di fare rapidamente carriera nel gruppo di manager dell'azienda di Ponzano Veneto.

All'inizio degli anni novanta prese in mano la scuderia Benetton di Formula 1, creata nel 1986 da Davide Paolini e Peter Collins sulle ceneri della Toleman. Nel 1994 e nel 1995 vinse il mondiale con Michael Schumacher come pilota. Grazie a questa straordinaria vetrina la Benetton ottenne una copertura pubblicitaria molto importante.

Briatore è il proprietario di alcune note discoteche, tra le quali il Billionaire di Porto Cervo e il Twiga di Marina di Pietrasanta in Versilia.

wiki
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Incuriosito dal recente scontro con Bruce Willis al billionare (per motivi molto futili), sono andato a rileggere la biografia di questo personaggio:

E' noto per avere un grande fiuto nello scoprire giovani piloti di talento (come Mark Webber, Jarno Trulli, Giancarlo Fisichella, Alex Wurz e Fernando Alonso) ma è anche noto per il suo talento nello scovare giovani veneri disposte a fidanzarsi con lui, anche se, ammettiamolo, non è più nel fiore della gioventù. Eppure top model come Naomi Campbell o Heidi Klum hanno ceduto al fascino di questo solido cuneese dai modi un po' bruschi, ma dalla simpatia irresistibile e un po' guascona. Flavio Briatore, nato il 12 aprile 1950 a Verzuolo (CN), qualche merito indubbiamente ce l'ha, avendo portato nello statico mondo della F1 uno stile di gestione dinamico e innovativo. Ormai da più di un decennio nel "paddock" delle gare automobilistiche è diventato un protagonista, anche grazie al già ricordato intuito nella scelta dei talenti e delle strategie di marketing. Il suo è un nome che con il tempo ha saputo imporre quasi alla stregua di un vero e proprio brand, con la conseguenza che ormai dire 'Briatore' significa descrivere in modo condensato un certo stile di vita, improntato alla mondanità e al divertimento, mai dissociato però da caratteristiche quali volontà di ferro, ambizione, capacità e doti manageriali e dedizione al lavoro. E'il 1974 quando Briatore, mentre lavora alla borsa di Milano, conosce Luciano Benetton: l'incontro
influirà su tutti gli aspetti della sua carriera futura. Dal 1977 collaborerà all'espansione dell'azienda Benetton sul territorio americano fino ad assumere la direzione della 'Benetton Formula' nel 1989. Nel 1994 vince il Campionato Piloti con Michael Schumacher (da lui ingaggiato 3 anni prima). L'anno successivo grazie al sodalizio con i motori Renault, la squadra conquista il Campionato Costruttori e il Campionato Piloti. Nel 1998 lascia la direzione della scuderia per creare la "Supertec Sport", società per la fornitura di motori F1, con cui correranno la Benetton ed altre squadre. Due anni più tardi (2000) la Renault rientra in F1 acquistando la Benetton Formula: Briatore è incaricato di dirigere la nuova scuderia Renault F1 Team. Le responsabilità di Flavio in seno alla scuderia vengono estese nel 2003, con la nomina ad amministratore delegato di Renault F1 Team Francia. Flavio Briatore non si è accontentato dei successi manageriali, ma, arrivato alla boa della mezza età, si è messo a creare occasioni di divertimento per Vip che in poco tempo hanno animato cronache giornalistiche e pettegolezzi mondani. L'idea? Un locale esclusivo in cui i paparazzi abbiano il ruolo principale di cassa di risonanza, assetati di volti, immagini e corpi. E il nome del locale, che poi è anche un club, è tutto un programma: "Billionaire": richiamo di notti dissolute e spensierate sull'onda di milioni sperperati in champagne. Anche il luogo è stato scelto con cura: un'ex villa con una meravigliosa vista sul golfo del Pevero restaurata nel 1988 da un famoso architetto francese. In breve tempo, inutile dirlo, è diventato il locale più esclusivo d'Europa, frequentato da personaggi del jet-set internazionale, imponendosi come il fulcro del divertimento notturno della Costa Smeralda. Briatore incarna in un certo qual modo il sogno italiano del proletario che diventa ricco, dell'incolto che a forza di intraprendenza, furbizia e sagacia si apre una breccia nel bel mondo e riesce a fare il salto di classe. Forse non sarà un damerino ma in un'Italia in cui impazzano i reality-show e individui umani di dubbia levatura, Flavio Briatore rischia di fare la figura del vecchio gentiluomo di campagna. La stagione 2004/2005 in Formula 1 è stata la sua più importante: insieme al titolo modiale piloti conquistato dal giovanissimo Fernando Alonso, Flavio Briatore ha guidato il team Renault alla sua prima storica vittoria del titolo mondiale Costruttori.

(tratto da http://biografie.leonardo.it/biografia.htm?BioID=851&biografia=Flavio+Briatore)

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