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20 mar 2013

Istella, la nuova scommessa di Tiscali arriva il motore di ricerca "social" Non è la versione italiana di Google, spiega Renato Soru: si basa, oltre che sulla ricerca, su principi di condivisione e partecipazione, e si avvale di materiali originali tratti dai migliori archivi italiani

ROMA - Un motore di ricerca che indicizza anche i dati
dell'Enciclopedia Treccani, degli archivi e dei cataloghi del
ministero dei Beni Culturali, della Guida Monaci, che ha tra i partner
il CNR. Da oggi chi attendeva con impazienza o con scetticismo
istella, il motore di ricerca di Tiscali, potrà soddisfare la propria
curiosità, mentre chi si chiedeva a cosa possa servire nel 2013 un
motore di ricerca italiano potrà cercare delle risposte. Non si tratta
di far concorrenza a Google, ha chiarito a più riprese Renato Soru,
fondatore, presidente e ad di Tiscali: istella aspira ad essere
qualcosa di diverso, un motore di ricerca diversamente interessante, e
anche diversamente indicizzato. Infatti si basa su principi di
"ricerca, condivisione e partecipazione": gli utenti possono
contribuire alla formazione degli "archivi" di istella, facendone
dunque ogni giorno di più "il motore di ricerca più completo e
accurato della cultura italiana e non solo - sottolinea Soru - e che
possa anche rappresentare un modello esportabile all'estero".

LE FOTO

C'è bisogno di un'alternativa italiana al potentissimo Google? Soru
non ignora la domanda, che apre anzi, all'ombra della torre di Pisa,
il video di presentazione di istella. L'imprenditore sardo sembra
pensarlo dai tempi di Arianna, il motore di ricerca costruito da tre
ricercatori di Pisa, Giuseppe Attardi, Domenico Dato e Antonio Gulli,
e acquistato nel 1999 da Tiscali. Arianna non è più in funzione dal
2001, ma il team che ha dato vita a istella, parola che in lingua
sarda significa stella (è per questo che non va letto assolutamente
all'inglese, mette in guardia Soru!), è in parte lo stesso. Istella
non sarà però Arianna: da allora la tecnologia si è enormemente
evoluta, è cambiato il modo di vivere la Rete. "Questo è il progetto
al quale voglio più bene - confessa l'ex presidente della Sardegna -
penso che sia importante che, se un turista viene a Roma, e vuole
sapere cos'è il Colosseo, noi siamo in grado di dirglielo in italiano,
non siamo costretti a farglielo dire da uno straniero".

Ma naturalmente istella è anche un progetto di business, con numeri
già di tutto rispetto (a cominciare dai quattro miliardi e mezzo di
pagine già in linea) e obiettivi di business molto ambiziosi: "Questo
è un segmento che fatturerà due miliardi e mezzo l'anno - dice
l'imprenditore - ci è costato 15 anni di investimenti, ed è impostato
come modello di business analogo agli altri motori di ricerca:
venderemo la pubblicità e le parole chiave, e gli open data (che sono
gratuiti però per il mondo della ricerca). Potremmo poi stringere
accordi di vario tipo, per esempio con le pubbliche amministrazioni
per completare le mappe che vanno indietro nel tempo delle città e dei
luoghi: al momento ci sono solo per le principali città italiane".

Istella ha innanzitutto l'esigenza di diversificarsi dai motori di
ricerca esistenti: non avrebbe senso fare una versione nazionale di
Google, su Google si trovano già ampi contenuti italiani. Allora
Tiscali ha puntato sui contenuti, cercando di offrirne di diversi,
forse di più interessanti: istella, spiegano gli autori, permetterà
"di scandagliare il web, il web nascosto fatto di archivi e di
contenuti di inestimabile valore, e il sapere comune, per conoscere e
condividere la cultura italiana, e non solo, dando la possibilità a
tutti gli utenti di cercare, contribuire e condividere".

Sui contenuti ci sono importanti contributi originali forniti da
alcuni tra i partner principali del progetto: l'Istituto Treccani,
l'agenzia di stampa LaPresse, l'Istituto Centrale per gli Archivi del
ministero dei Beni Culturali, l'Istituto Centrale per il Catalogo
Unico del ministero dei Beni Culturali, la Guida Monari e Blom
Compagnia Generale Ripreseaeree, azienda leader in Italia del
telerilevamento. Mentre i partner tecnologici sono il CNR,
l'Università di Pisa, l'Internet Memory Foundation, Dell e Here,
business unit di Nokia, che fornirà a istella le mappe e i servizi di
cartografia in generale, servizi che non si limitano alla
geolocalizzazione ma permettono anche di "scoprire ed esplorare il
contesto dei luoghi", effettuando anche dei raffronti per "comprendere
il cambiamento delle nostre città nel corso del tempo", spiega Soru
(la stessa porzione di territorio può essere osservata nella sua
evoluzione negli anni).

C'è poi la parte di condivisione dei contenuti degli utenti che
rappresenta una novità di istella rispetto agli altri motori di
ricerca. Poiché, dice Soru citando Italo Calvino, "ogni uomo è una
enciclopedia", ogni utente avrà la possibilità attraverso la
funzionalità "contribuisci" (previa registrazione) di pubblicare
propri documenti. Con la funzione "condividi" si mettono invece in
comune immagini, video e audio di interesse comune. I materiali
forniti dagli utenti saranno indicizzati dal motore per essere poi
ricercati in Rete. Chi vuole può diventare "follower" di altri utenti,
chiedendo di essere avvisato ogni volta che questi mettono nuovi
contenuti in Rete. E ogni utente disporrà pertanto di una propria
"biblioteca digitale", che se vorrà potrà dividere in scaffali. Non
c'è un controllo preventivo sui contenuti degli utenti, ma Soru ha
assicurato la massima attenzione alle segnalazioni sulle violazioni di
copyright o di altre norme.

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