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20 feb 2013

Nuovo blitz all'Atac: arriva l'ex portavoce di Alemanno

Il sindaco impone con un aut-aut l'assunzione di Simone Turbolente. Il
Pd: continua Parentopoli

Turbolente e Alemanno (Jpeg)
In Atac lo chiamano «il blitz del 26 febbraio», cioè il giorno dopo le
elezioni politiche e regionali. Quel martedì, nella sede di via
Prenestina, si terrà il Cda aziendale che dovrebbe avere - all'ordine
del giorno - un'assunzione che «pesa»: quella di Simone Turbolente,
già portavoce di Gianni Alemanno, attualmente ancora capoufficio
stampa del Comune. Il sindaco, nelle ultime settimane, ha fatto fuoco
e fiamme imponendo un vero e proprio aut aut all'ad di Atac Roberto
Diacetti: quell'assunzione si deve fare, punto e basta. Senza se e
senza ma.

L'ultima forzatura, prima che si entri nel vivo della campagna
elettorale per il Campidoglio, dopo che i primi tentativi fatti da
Alemanno sono andati a vuoto. Per qualche mese, infatti, Diacetti ha
resistito. E, in un'intervista alCorriere a fine ottobre, disse: «Se
prenderemo il suo ex portavoce? Non è vero». Ora il sindaco è tornato
alla carica e il manager ha capitolato. Anche se, in extremis, sta
cercando una soluzione di compromesso: assumere Turbolente non come
capo della comunicazione (al posto di Carlo Parmeggiani, andato a
lavoratore in Veneto con Luca Zaia) a quasi 200 mila euro l'anno, ma
in un altro ruolo, con stipendio inferiore e a tempo determinato fino
alla durata dell'incarico dell'ad. Ci riuscirà?

Nel frattempo cresce la polemica politica. Umberto Marroni, capogruppo
Pd di Roma Capitale invita l'ad Diacetti e il cda a respingere «questa
proposta indecente ricordiamo infatti che nella delibera che autorizza
l'affidamento in house ad Atac votata dal consiglio comunale è
previsto il blocco delturnover per i dirigenti e quindi il conseguente
blocco delle assunzioni esterne per i profili dirigenziali». «Continua
Parentopoli», chiosa Miccoli del Pd.

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