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19 mar 2012

Il super sconto di Bolzano contro il caro benzina

LE MISURE - AIUTI A CHI VIVE VICINO AL CONFINE PER SCORAGGIARE I RIFORNIMENTI ALL'ESTERO

Meno 27 centesimi contro i 18 della Lombardia. L'Unione Europea minaccia sanzioni per concorrenza sleale

(Ansa)(Ansa)
MILANO - Gli automobilisti dell'Alto Adige brindano con un pieno di benzina: per combattere l'impennata dei prezzi la Provincia autonoma di Bolzano ha introdotto per i residenti uno sconto sulla «verde» fino a 27 centesimi al litro: vuole scoraggiare in tale maniera il pendolarismo di chi va a fare il pieno in Austria, dove i carburanti sono meno cari. Anche in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia esiste lo stesso fenomeno ma in questi casi le agevolazioni sono meno generose: a Como e Varese si riducono alla metà di Bolzano e rischiano essere vanificate se il governo non rinnoverà alcuni finanziamenti ad hoc ; la giunta regionale di Trieste è invece nel mirino della Ue che considera quegli sconti un indebito aiuto di Stato.
Riecco l'Italia dei cento campanili e dei mille oboli; figurarsi quando c'è in ballo un bene di consumo come la benzina, che ormai sfiora i 2 euro al litro, un prezzo ben più salato di quello praticato nei distributori elvetici, austriaci, sloveni. E proprio questo differenziale ha innescato la «guerra degli sconti» sulla benzina nelle fasce di confine. Cominciamo da Bolzano: qui ci si è resi conto che, se gli automobilisti italiani vanno al di là della frontiera a rifornirsi, l'erario non incassa una bella fetta di Iva e accise sui carburanti. Tra gli enti danneggiati c'è anche la Provincia autonoma di Bolzano che, godendo di una accisa ad hoc , rischia di veder sfumare 20 milioni di euro l'anno. Da qui l'idea di concedere uno sconto sulla benzina ai residenti: 27 centesimi al litro per chi abita entro 10 chilometri dal confine, 20 centesimi per le distanze fino a 20 chilometri. In questo modo, niente fughe all'estero per il pieno e le tasse continua a incassarle Bolzano.

Evviva, se abiti a Vipiteno o Bressanone. In Lombardia da anni hanno provato ad adottare lo stesso meccanismo, ma qui sono stati di manica più stretta: il taglio è di appena 18 centesimi nella prima fascia (fino a 10 chilometri dal confine) e di 10 nella seconda. Non solo: proprio in questi giorni ci si sta rendendo conto che con la fiammata dei prezzi dei carburanti l'escamotage non regge perché la differenza con i prezzi al di là del confine (in questo caso la Svizzera) è tale che quello sconto non conviene più; e infatti sono riprese le code verso i distributori del Canton Ticino. «Lo Stato aveva stanziato 20 milioni di euro per tenere in piedi il meccanismo e rimborsare i benzinai per i mancati guadagni - spiega Nicola Molteni, deputato comasco della Lega Nord - ma alla luce degli ultimi rincari di milioni ne servirebbero 60. Ci era stato promesso che la norma sarebbe stata inserita nel decreto fiscale e invece in quello partorito dal governo la norma non c'è. Ma senza quello stanziamento l'Italia si priverebbe di un gettito fiscale di circa 250 milioni di euro».

C'è poi il caso del Friuli Venezia Giulia; qui le condizioni di favore sono estese a tuti i residenti, da Latisana a Tarvisio: 15 centesimi per i più lontani, 21 per i comuni di confine (ma il cadeau è stato di recente - e temporaneamente - innalzato a 28). Ma anche in questo caso la festa rischia di essere pagata a caro prezzo: l'Unione Europea ha infatti già avvertito due volte la giunta regionale che la riduzione dei prezzi e i rimborsi ai benzinai si configurano come un indebito aiuto di Stato e come un episodio di concorrenza sleale verso la Slovenia, che è Paese membro dell'Unione Europea. Se il provvedimento non verrà ritirato la Regione rischia un procedimento di infrazione da parte di Bruxelles. 

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