La giovane pretende 150 mila dollari dall'ateneo: «Ho chiesto di cambiare stanza, non mi hanno ascoltata»
PROBLEMI DI CONVIVENZA - La ventiduenne si sarebbe iscritta al college cattolico nel 2007, ma i suoi problemi sarebbero iniziati solo nell'ultimo anno di università quando le fu assegnata una stanza da condividere con la procace Laura Sidla. Quest'ultima non solo avrebbe invitato più volte il fidanzato nella loro stanza facendo sesso a poca distanza dal letto della compagna di camera. Ma più volte, quando non era in dolce compagnia, si sarebbe collegata a siti web a luci rosse e avrebbe fatto sesso online davanti agli occhi increduli della coinquilina. Questi atteggiamenti strafottenti e audaci avrebbero provocato seri danni alla psiche della ventiduenne che avrebbe sofferto di una «depressione con istinti suicidi e di una sindrome da deficit di attenzione». La ragazza si sarebbe rivolta più volte ai dirigenti del college chiedendo una stanza singola, ma a suo dire i suoi interlocutori non le avrebbero offerto aiuto e la loro superficialità avrebbe aggravato le sue condizioni. «L'istituto di Shonehill ha rifiutato la richiesta di una stanza singola e nelle settimane e nei mesi successivi Lindsay è caduta in una depressione molto forte ed è stata costretta ad allontanarsi dal college per farsi curare» si legge nella causa legale intentata dalla Blankmeyer.
VERSIONI DISCORDANTI - La ventiduenne avrebbe passato gli ultimi 6 mesi dell'università a casa sua a New York e nonostante la forte depressione sarebbe riuscita a studiare e a laurearsi in arte nel settembre del 2011. Da parte sua l'istituto contesta la ricostruzione degli avvenimenti presentata dal legale della Blankmeyer. Secondo Kristen Magda, portavoce di Stonehill, il college si sarebbe comportato in maniera professionale offrendo alla ragazza diverse alternative tra cui la possibilità di trasferirsi in una stanza singola. La portavoce dell'ateneo sostiene che la studentessa «non ha mai rivelato al personale universitario che i suoi problemi derivassero dall'intensa attività sessuale della compagna di stanza». I legali della ventiduenne, invece, contraddicono la versione del college affermando che alla loro assistita sono state proposte solo due inaccettabili opzioni: o trasferirsi in un ex sala studio minuscola oppure andare a vivere in un dormitorio che aveva la fama di essere un luogo in cui si organizzavano continui festini.
Nessun commento:
Posta un commento