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26 feb 2020

La sfida di Chris Nikic: «Sarò il primo Ironman con sindrome di Down» L’americano ventenne si sta allenando per la massacrante prova in Florida di novembre. Ha già completato 6 Sprint e un Olimpico: «La mia ricetta? Aggiungere l’1% ogni giorno»



Cosa può fare un semplice 1% nella vita di ognuno di noi? Per Chris Nikic, triatleta della Florida con sindrome di Down, è quell’1% di passione, di sacrificio e di lavoro in più che mette nella vita di ogni giorno a fare la differenza per raggiungere i traguardi fissati. E Chris Nikic ha un traguardo incredibile da tagliare, quello dell’Ironman del 7 novembre 2020 di Panama City Beach in Florida. Una delle prove più dure e impegnative che si possono immaginare con 3,86 km nella frazione di nuoto, 180km per la frazione bici e 42,195km — in pratica una maratona — nella frazione di corsa. Se Chris riuscisse a terminare la gara sarebbe il primo atleta con sindrome di Down a completare un Ironman.



Le tappe

Nella strada che porta a Panama City Beach, Chris ha già completato sei Triathlon Sprint e un Olimpico, il 5 gennaio. Un enorme calendario con tutti i suoi obiettivi per il 2020 segna altre 5 tappe fondamentali in vista di novembre: un altro Triathlon Olimpico, due 70.3 del circuito Ironman, il diploma e il suo compleanno in ottobre quando farà 21 anni. Un programma che metterebbe pressione a molti atleti. Non a Chris però. «Il suo scopo è essere di ispirazione per altri ragazzi come lui — le parole di Daniel Grieb, coach di Chris, a teamusa.org — il triathlon lo sta aiutando molto non solo a diventare un atleta migliore e a saper incanalare le sue energie, ma soprattutto gli dà i mezzi per crescere come persona e diventare più indipendente. Ho notato che in ogni gara migliora, con la frazione finale in cui arriva sempre meglio al traguardo».



I miglioramenti

Chris sta costruendo anche una carriera come speaker pubblico e sta usando la sua esperienza nel triathlon per spingere altre persone a non arrendersi, a non trovare scuse e non darsi per vinti. Nei suoi discorsi torna spesso la filosofia dell’1%, quella che lo porta ad andare avanti, un piccolo sforzo alla volta. Accanto a lui in questo lungo percorso, i suoi genitori, sempre pronti ad attenderlo oltre il traguardo per un abbraccio lungo e intenso in cui tutte le fatiche si sciolgono. «Chris è un ragazzo felice, pieno di energie, ride tantissimo anche se magari il suo coach lo sta sgridando — racconta suo padre Nik Nikic —. È una persona capace di portare il sole in una stanza quando entra. Questo è Chris». Arrivare alla versione sportiva e solare di Chris però non è stato semplice. Nik e sua moglie si sono impegnati con costanza e hanno pensato a un metodo di apprendimento in cui ogni compito fosse diviso in parti più piccole. Un modo diverso per affrontare i problemi o gli ostacoli che Chris si trovava davanti nel quotidiano. «A volte ci chiedevamo come fosse riuscito a imparare tante cose — spiega Nik — e a ogni successo raggiunto andava sempre meglio. Da quando ha iniziato a fare triathlon a 16 anni, abbiamo notato miglioramenti ancora più grandi anche dal punto di vista delle sue performance intellettuali. Un compito che una volta richiedeva anche un mese adesso riesce a risolverlo in 2-3 giorni».



Palestra, uovo e bacon

A causa di un’operazione alle orecchie Chris è rimasto fermo quasi due anni e tornare in pista è stata un’ulteriore sfida. «Un anno fa faceva fatica a fare una vasca in piscina o a correre 100 metri — ricorda suo padre — adesso è arrivato a finire un triathlon olimpico». Ogni giorno dopo la scuola Chris va in palestra e si allena almeno tre ore, senza lamentarsi, senza chiedere pause e integrando le sue classi di spinning e nuoto con lezioni di Zumba, yoga e basket. Un modo per abituare il suo corpo a tanti movimenti diversi e concentrarsi su obiettivi differenti. Una volta a casa la prima cosa che chiede a sua mamma però è solo una, cosa c’è per cena. «Il cibo è fondamentale ricorda Chris — e quando si lavora tanto è ancora più importante». Nel suo programma di allenamento da sei giorni su sette c’è però un giorno di pausa in cui poter mangiare quello che gli piace di più, uova e bacon, il suo cibo preferito anche per il pre-gara. Chris ha creato anche un a sua personale ricetta, quella per arrivare al traguardo dell’Ironman e divisa in tre frazioni: «Raggiungere l’1% in più ogni giorno, mangiare più riso e lavorare sodo».

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