Inizierà fra meno di due ore la messa presso il Santuario di Pompei, per la consueta Supplica alla Regina del Rosario. Le celebrazioni scatteranno alle ore 10:30, quando comincerà la funzione presieduta dall’arcivescovo Edgar Pena Parra, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, mentre alle ore 12:00 i fedeli si ritroveranno sul sagrato della basilica per recitare la vera e propria supplica. Un evento che ricade ogni anno all’8 maggio, giorno in cui è stata posata la prima pietra della basilica nel lontano 1876, e che si ripete alla prima domenica di ottobre. Il santuario e l’intera Pompei saranno oggi meta di numerosi turisti, e l’amministrazione locale prevede che in queste ore almeno 80mila persone visiteranno la basilica per la Supplica. In città si è deciso di unire alla tradizionale cerimoniale anche l’apertura degli Scavi gratis, e di conseguenza la festa patronale sarà gremita come non mai. Se da una parte si tratterà di un evento memorabile, dall’altra vi è un po’ di preoccupazione che il traffico cittadino possa letteralmente paralizzarsi visto che solitamente Pompei ospita circa 25mila persone, che in queste ore si triplicheranno. Vi ricordiamo che potrete assistere alla diretta tv della Supplica alla Madonna di Pompei sintonizzandovi sul canale Tv2000, con collegamento dalle ore 10:30 circa. L’evento sarà visibile anche in diretta streaming attraverso il sito www.tv2000.it/live. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SUPPLICA ALLA VERGINE DEL ROSARIO DI POMPEI, 8 MAGGIO 2019
L’8 maggio ricorre la festività della Madonna del Rosario di Pompei, occasione in cui viene recitata dai fedeli la Supplica solenne alla Vergine. Si tratta di un culto antico e molto sentito, che risale alla fine del 1800 ed è legato alla figura del beato Bartolo Longo. Questi era stato in gioventù un avvocato che per anni si era tenuto lontano dalla chiesa, aveva professato l’anticlericalismo e aveva addirittura abbracciato pratiche sataniste a cui era stato introdotto da colleghi di università. Entrato in seguito in uno stato di profonda depressione psicologica, ne era uscito fuori solo grazie all’incontro con il frate domenicano Alberto Radente. L’influenza di questo padre spirituale, aiutò Bartolo Longo ad allontanarsi dalla setta satanista e a ritornare nell’alveo della chiesa, riabbracciando i sacramenti e la fede e unendosi infine al terzo ordine dei domenicani, presso i quali era molto viva la devozione per la Madonna del Rosario, risalente al XIII secolo. Desideroso di espiare i suoi trascorsi antireligiosi, Bartolo Longo si diede ad opere di carità e all’assistenza dei bisognosi insieme ad altre devote persone, tra le quali ebbe modo di conoscere la contessa De Fusco. Inviato da questa a Pompei, per seguire lo stato di alcuni possedimenti, Bartolo Longo si rese conto della miseria in cui versavano le popolazioni di quelle zone e dello stato rovinoso dell’unica umile chiesetta del S.S. Salvatore. Egli stesso racconta che un giorno, mentre si trovava nella contrada di Arpaia, nella campagna pompeiana, sentì una voce misteriosa che diceva “Colui che propaga il mio Rosario sarà salvato”. Queste parole furono per lui un’illuminazione: si inginocchiò in preghiera e in cuor suo prese la ferma decisione di propagare il Rosario. Una grande serenità allora pervase il suo animo e come in risposta alla sua promessa, udì i rintocchi della campana della chiesa parrocchiale di Pompei, che invitava i fedeli all’Angelus.
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