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8 mag 2019
Freddy Sorgato, il re del gasolio in nero pagò la sua villetta con pezzi da 50 euro
Condannato per l’assassinio di Isabella Noventa, accusato ora di truffa nei confronti della Q8. Grazie al contrabbando dal 2002 al 2016 è riuscito ad accumulare oltre 821 mila euro
Faceva la “cresta” al carburante che vendeva per conto della Q8 Quaser srl, la società petrolifera di cui era dipendente. Riusciva a vendere meno gasolio di quello che risultava in fatture e ricevute, mentre la “riserva” accumulata la rivendeva “in nero” per conto proprio. Il risultato? Puro guadagno tutto esentasse. E nessuna spesa. Tanto da comparsi la villetta in contanti con rotoli di banconote da 50 e 100 euro al taglio, pagando rate mensili fino a 30 mila euro. L’accusa è contenuta negli atti dell’inchiesta per truffa di cui, di nuovo, è protagonista Freddy Sorgato, il 49enne ex camionista-ballerino condannato per l’assassinio della fidanzata Isabella Noventa, impiegata di Albignasego. Truffa ai danni del datore di lavoro o dei clienti, non è facile da accertare. Truffa durata dagli ultimi sei mesi del 2002 al 16 febbraio 2016, data dell’arresto, una lunga stagione che ha reso Freddy più che benestante. Le cifre parlano da sole: la differenza di valore tra il patrimonio e le fonti di guadagno lecite (il reddito da lavoro) accumulati in quei 14 anni scarsi è risultato pari a 821.358,47 euro. Il che significa che, sempre con riferimento a quel ventaglio temporale, le spese sostenute sono state di 1.550.076,26 euro, eppure il totale degli stipendi incassati di appena 728.717,79.
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