La bambina (11 anni) gli ha consegnato un elenco di 22 momenti importanti
della sua vita in cui il padre non c'è mai stato a causa del lavoro
La sua decisione aveva scosso il mondo della finanza. Soprattutto
perché Pimco, il più grande gestore del mondo di bond con circa
duemila miliardi di dollari gestiti, è considerata da decenni un faro
per le indicazioni strategiche sul mercato obbligazionario. Erano
seguite analisi su tutti i giornali internazionali in cui l'addio di
Mohamed El-Erian veniva ricondotto alle frizioni con Bill Gross,
fondatore di Pimco. Non solo: quando, nel 2013, era sembrato chiaro
che la Federal Reserve volesse ridurre gli stimoli all'economia
acquistando meno bond, il mercato azionario aveva preso il largo e
Pimco aveva subito pesanti conseguenze. Nel giro di un anno gli
investitori avevano ritirato oltre 80 miliardi e a questa fuga era
seguito l'addio di El-Erian.
Il divorzio
Un mese dopo il Wall Street Journal cercava spiegazioni al divorzio
tornando sui cattivi rapporti tra Gross e El-Erian, con quest'ultimo
sempre più insofferente agli errori del suo predecessore. «Io ho 41
anni di successi dalla mia parte, e tu?» gli aveva chiesto
pubblicamente il re dei bond. Mohammed El-Erian gli aveva risposto
senza giri di parole: «Io sono stanco di ripulire la tua cacca». La
lite non si era esaurita lì ma ora, mesi dopo, il caso dell'ex manager
di Pimco, ora chief economist advisor di Allianz e presidente del
Consiglio per lo sviluppo globale di Barack Obama, è tornato a
catturare l'attenzione dei giornali internazionali. Nei giorni in cui
la Sec, l'Autorità di Vigilanza della Borsa Usa, ha aperto un'indagine
proprio su Pimco perché sospettata di aver gonfiato i rendimenti di
uno dei suoi fondi d'investimento, El-Erian torna ai giorni in cui ha
deciso di dare le dimissioni.
La lettera della figlia
Le liti con Gross non c'entrerebbero nulla. «Un anno fa, senza
successo – ha raccontato in una lunga lettera a Worth El-Erian - ho
chiesto ripetutamente a mia figlia, 11 anni, di fare una cosa. Lavarsi
i denti credo o qualcosa del genere. Gliel'ho domandato diverse volte
e dal tono della mia voce deve aver capito che non stavo scherzando».
La bambina gli ha chiesto di aspettare qualche minuto, si è
allontanata dal padre ed è andata nella sua cameretta a prendere un
foglio di carta che poi gli ha consegnato. «Era una lista dettagliata
di 22 momenti in cui io non sono stato presente nella sua vita a causa
del lavoro» ha raccontato El-Erian. Dal primo giorno di scuola alla
prima partita di calcio, dall'incontro con gli insegnanti alla festa
di Halloween.
La decisione
«Mi sono sentito orribile – ha spiegato El-Erian – ma ho cercato
subito di mettermi nelle difensive adducendo spiegazioni importanti
per ogni occasione in cui non c'ero stato: viaggi, riunioni
importanti, telefonate urgenti di lavoro etc etc…». Il punto però era
un altro. «Per quanto cercassi di razionalizzare, il problema era che
la conciliazione del mio tempo in famiglia e sul lavoro non stava
funzionando. E questo squilibrio stava rovinando il rapporto speciale
che avevo con mia figlia. Non le dedicavo abbastanza tempo». Dalle
dimissioni, El-Erian ha raccontato che ora riesce ad alternarsi con la
moglie per svegliare la figlia, prepararle la colazione, portarla a
scuola. E ha programmato anche una vacanza per loro due. Soli.
«Dopo 14 anni fantastici in Pimco ho preferito prendere un portfolio
di attività part-time e ne sono entusiasta perché posso trascorrere
più tempo con la mia famiglia e con mia figlia». A chi gli ha
contestato il momento tardivo di questa spiegazione e ha insinuato il
dubbio che la storia fosse vera, El-Erian ha risposto così: «Mettetela
così: il mio bisogno di essere un buon padre è stato più forte del mio
desiderio di essere un buon investitore».
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