PECHINO - L'uomo più ricco della Cina, Zong Qinghou, si aggira per
l'Europa a caccia di brand per i suoi mall, i Waow Plaza, destinati ai
cinesi della classe media amanti del lusso accessibile. In Italia,
dopo l'ultimo blitz, qualche settimana fa, Mr. Wahaha ha firmato
impegni di acquisto per cento milioni di euro: olio, vino, scarpe,
vestiti, mobili made in Italy.
Proprio così: lui bussa alle porte di fornitori anche non di prima
marca e se il prodotto è di suo gusto, lo compra e se lo porta in
Cina. C'è stato chi, trovandoselo di fronte, non s'è fidato, salvo poi
andare a digitare il nome su Internet per scoprire che quel cinese di
mezza età dall'aspetto ordinario era proprio il più ricco della Cina e
mangiarsi il cappello dalla rabbia.
Perché Zong è rimasto una persona semplice, che cura di persona i suoi
business. Certo, è stato incoronato da Forbes come il magnate dei
magnati cinesi, per forza, è il gran capo dell'impero Wahaha, il
gigante delle bibite e della distribuzione alimentare in Cina, il logo
è dappertutto.
Ma adesso che s'è imbarcato nell'operazione Waow Plazas Zon Qinghou è
in pista più che mai. Finora Waow Plaza vale 273 milioni di dollari e
Zong non si ferma, ne vuole aprire cento in tutta la Cina. Zon ha
cominciato nel 1987 con quattro yuan, ora ha un impero da 63,6
miliardi di yuan, ed è saldamente al comando della classifica delle
fortune personali. China Daily in questi giorni ha riportato il
bottino del suo viaggio dalla Gran Bretagna dove ha stretto accordi
con Cambridge Stachel Company TM levin e Nicolas Kirkwood,shoe
designer.
Ma in Italia Zong è stato per la prima volta qualche mese fa, in una
delegazione portata in Italia dall'Ice di Pechino. «Cerca
personalmente i prodotti da distribuire nei suoi mall, in mente ha una
sorta di Rinascente che vuol realizzare a casa sua nella nativa
Hangzhou, capitale della provincia dello Zheijiang, con qualità di
tutti i tipi, dai vestiti alla moda ai cibi, ai mobili e complementi
di arredo per la casa».
Instancabile, non si ferma mai. Ha convinto finora almeno 40 marchi
europei ad andare nei suoi mall. In Cina generalmente gli shopping
center sono di proprietà di diversi soggetti, da giugno a oggi ha
messo su una squadra di buyer eccellenti, in grado di gestire i
contratti di fornitura in mezza Europa. Il made in Italy (e non solo)
ringrazia.
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