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24 mag 2012

"Caro investitore di Facebook": gli studi legali cercano clienti per le class action

"Caro investitore di Facebook": inizia così un messaggio che in queste ore circola sulle bacheche del social network. I mittenti sono alcuni studi legali negli Stati Uniti. Sono alla ricerca di clienti per avviare le class action dopo la quotazione sul listino finanziario del Nasdaq di venerdi scorso. L'invito a partecipare rimbalza tra i post della rete sociale online e richiama i commenti degli iscritti. Che sono impegnati a discutere anche all'interno di gruppi spontanei.

Facebook diventa, quindi, una piattaforma per organizzare la risposta degli investitori delusi dallo sbarco in Borsa: abilita le connessioni tra persone e costruisce uno spazio per condividere informazioni in tempo reale che alimentano un dibattito. Secondo un utente del social network, B.M., la quotazione è "una manifestazione dell'avidità senza confini di Wall Street. Dopo tre anni che Wall Street ha quasi mandato in bancarotta lo Stato, non ha ancora imparato la lezione. Cosa dobbiamo aspettarci in futuro da questo gruppo?". 

Lo studio legale Robbins Geller è stato tra i primi a presentare un class action nello Stato di New York: sostiene che le comunicazioni finanziarie erano "false e fuorvianti", e che avrebbero violato il Securities Act. Nel mirino sono Facebook, Morgan Stanley e altri sottoscrittori istituzionali. Sono in corso le indagini della Securities and exchange commission, equivalente dell'italiana Consob, e della Financial industry regulatory authority.

Prima del debutto sul Nasdaq un'altra class action da 15 miliardi di dollari era stata indirizzata al social network per violazione della privacy: l'accusa è di aver consentito il tracciamento della navigazione dei suoi utenti. Unisce ventuno azioni legali negli Stati Uniti, a partire dalle indagini che lo scorso settembre avevano rivelato una falla indiretta nella gestione dei dati personali degli iscritti, sfruttata da terze parti. 

Facebook in un aggiornamento del dossier preliminare della sua quotazione il 9 maggio aveva segnalato il rischio di una riduzione degli incassi pubblicitari connesso con la diffusione dell'accesso da dispositivi mobili. Secondo le indiscrezioni pubblicate da Business Insider, specializzato sulle aziende hitech, una persona interna al social network avrebbe consigliato a un gruppo di investitori istituzionali di ridurre le loro previsioni sul fatturato della rete sociale online.

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