Soldi anche per gli alimenti alla ex moglie di Riccardo Bossi
«FINALMENTE POSSO DIFENDERMI» - Riccardo e Renzo Bossi sono invece indagati per appropriazione indebita, sempre nell'ambito dell'inchiesta sul presunto uso per scopi privati dei rimborsi elettorali della Lega Nord. «Sono sereno e confido nella magistratura e soprattutto con questo atto giudiziario avrò finalmente la possibilità di difendermi e di mostrare a tutti la mia totale estraneità rispetto alle accuse che mi verranno mosse» ha detto Renzo Bossi che non on si trova in Italia ma in vacanza in Marocco. E' partito martedì insieme alla fidanzata, all'ex assessore lombardo Monica Rizzi e al compagno di quest'ultima. Proprio perchè in vacanza, Bossi ha detto di non aver «visto niente, perchè personalmente non mi hanno notificato nulla». Il «Trota» smentisce poi di aver ricevuto una «paghetta» costante: «Ho sempre detto di non aver preso nemmeno un euro» ha tagliato corto.
LA MOGLIE DI RICCARDO - A Maruska Abbate, ex moglie di Riccardo Bossi, sarebbero stati versati alimenti prelevati dalle casse della Lega Nord. È quanto emerge dall'indagine dei carabinieri del Noe di Roma, coordinata dai pm di Napoli. La circostanza sarebbe venuta alla luce dall'esame della contabilità dell'ex tesoriere della Lega, Francesco Belisto.
BOSSI - Nei confronti del leader del Carroccio, a differenza dei suoi due figli, non c'è alcuna contestazione che riguarda presunte spese personali. Sono inoltre indagati per peculato il senatore del Carroccio Piergiorgio Stiffoni, finito nel mirino dei magistrati per alcune movimentazioni di denaro ritenute sospette, e l'imprenditore Paolo Scala, per riciclaggio.
LA MOGLIE - La posizione della moglie di Umberto Bossi, Emanuela Marrone, non indagata, è ora al vaglio degli inquirenti insieme a quella di Rosi Mauro, anche lei al momento non indagata. In particolare i magistrati cercano di fare luce sulle «uscite» effettuate a favore del Sinpa e della scuola Bosina. In particolare in una telefonata intercettata, ora agli atti dell'inchiesta, gli interlocutori fanno riferimento ad una somma di 300 mila euro «parcheggiata» in contanti per la scuola.
I diplomi albanesi di Renzo Bossi e Pierangelo Moscagiuro
Silvia Baldo, la fidanzata del Trota
«E' ATTO DI GARANZIA» - In un incontro con i giornalisti il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e il pm Paolo Filippini hanno spiegato che l'iscrizione nel registro degli indagati di Umberto Bossi con l'accusa di truffa ai danni dello Stato è «un atto di garanzia che dovrà comportare degli approfondimenti».
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