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30 apr 2012

Istat, benzina ad aprile +20,4%: è record E il carrello della spesa sale del 4,7%


I calcoli su base mensile parlano del 3,1% per i carburanti
e del 0,5%, il massimo dal 2008, per i generi di consumo

MILANO - La spesa degli italiani costa sempre di più e non serve certo l'Istat per capirlo. Ma l'Istituto di statistica lunedì ha quantificato l'aumento per il mese di aprile e le cifre sono sicuramente sconfortanti. Partendo dal prezzo della benzina, nel mese che si sta chiudendo il prezzo su base annua è aumentato del 20,8%, in forte accelerazione rispetto al 18,6% di marzo, e su base mensile il rincaro è stato del 3,1%. In pratica, l'Istat ha sottolineato che il rialzo tendenziale è il più alto almeno dal gennaio del 1996, cioè da quando sono disponibili
le serie storiche. Il prezzo del gasolio segna, invece, un rialzo su base mensile dello 0,9% e cresce su base annua del 20,5%, in flessione rispetto al 22,5% del mese precedente.

IL CARRELLO DELLA SPESA - L'aumento della benzina non può far altro che riflettersi su tanti altri prodotti. Mediamente, il cosiddetto carrello della spesa, cioè i prodotti acquistati con maggiore frequenza (dal cibo allo stesso carburante), è salito del 4,7%: un valore superiore al tasso d'inflazione, fermo al 3,3% (stabile sia rispetto a marzo sia rispetto a febbraio), che è il più alto da settembre 2008. Su base mensile i prezzi sono saliti dello 0,5%.

686 EURO A FAMIGLIA - Traducendo le percentuali in euro, una famiglia di tre persone spenderà 635 euro in più all'anno, e una di quattro 686 euro. Lo sottolinea il Codacons in una nota: «È evidente che aumentare ad ottobre l'Iva (dal 21 al 23%, ndr) significherebbe una ulteriore spinta sui prezzi già alle stelle». Secondo l'organizzazione dei consumatori, infatti, «l'effetto sull'inflazione sarebbe variabile tra l'1,32% e l'1,74%, a seconda che scattino anche gli arrotondamenti e le speculazioni». Il Codacons quindi propone «a Monti che nel consiglio dei Ministri di oggi siano subito attuati alcuni tagli agli sprechi della politica, eliminando ad esempio le comunità montane, ente ancora più inutile delle province, ed abolendo i consigli di amministrazione delle partecipate degli enti locali, e che sia introdotto il principio di commisurare le detrazioni fiscali al reddito dichiarato, in modo che, ad esempio, non siano concesse a chi dichiara di guadagnare oltre 75.000

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