Le riprese dovrebbero cominciare nel 2012, ma la scelta del protagonista non è ancora stata fatta. I due ex E.R. sono i primi della lista. La Sony ha acquistato i diritti della biografia di Isaacson e contattato Aaron Sorkin (The Social Network)
ROMA - Un volto per interpretare Steve Jobs, morto di cancro il 5 ottobre, nel film che Hollywood ha già in preparazione, non è una scelta facile. In parte perché forse non dovrebbe ancora essere una scelta da fare. E la rete è già divisa. I forum di commento dei fan di Jobs sono in fermento. Eppure in lista per il lungometraggio impossibile - le cui riprese dovrebbero cominciare nel 2012 -, ci sono già due nomi: George Clooney e Noah Wyle. I due attori niente hanno in comune se non il camice da dottore indossato nei corridoi di E.R., dove Clooney era il dr Douglas "Doug" Ross, e Wyle il dottor John Carter, inizialmente studentello di medicina un po' magro, un po' goffo. Il resto è storia. Da noi Clooney è diventato la star, poi il Loch Ness del lago di Como, l'icona da caffè, fino ad essere l'ex fidanzato di Beth Canalis. Sempre da noi per sapere chi è Noah Wyle, bisogna vederne la foto.SPECIALE STEVE JOBS 1
VIDEO: WYLE VS CLOONEY 2
Al di là dell'oceano, tra le palme della California e della Silicon Valley, sembra però che i due attori stiano lottando aspramente per la parte di
Certo Wyle assomiglia a Jobs molto di più del cinquantenne Clooney. Ha un viso sottile simile a quello del creatore della Apple, i suoi occhi sorridenti se non la sua intelligenza visionaria. Tanto da averlo già interpretato in un film per la televisione: Pirates of Silicon Valley. Uscito sul canale TNT nel 1999, rappresentava i primi anni di Microsoft e Apple, per arrivare fino al licenziamento di Jobs nel 1985.
L'interpretazione fece sì che Wyle venne invitato a una convention del Macworld Expo nel 1999, per fare una parodia di Jobs sul palco. I due si incontrarono, Jobs scherzò con l'attore. Gli insegnò qualche trucco per imitarlo meglio. Frasi tipiche, movimenti delle mani. L'incontro fu esilarante. Eppure così come si è incagliato il progetto di un film su Michael Jackson, ora si può solo sperare che Hollywood rispetti i tempi di lutto dei fan per Steve Jobs. Perché l'originale, forse, è ancora vivo nelle menti e nei ricordi di tutto il mondo. Un'imitazione può far sorridere, un film dovrebbe far ricordare. Per rendere omaggio, almeno per un altro po', forse povrebbero bastare i documentari.
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