Il finanziere rilascia la sua prima intervista dal carcere al Financial Times:« Sono partito da niente»
Bernard Madoff
MILANO - «Mi prendo tutta la responsabilità, ero pienamente consapevole di quello che facevo». È l'ammissione con cui si apre il colloquio avuto dal finanziere Bernard Madoff con due inviati del Financial Times nella sua prima intervista dal carcere, dove è rinchiuso dopo l'arresto, nel marzo 2009, per una maxi-frode da 65 miliardi di dollari per cui è stato condannato a 150 anni di carcere.
UMILI ORIGINI- Madoff ricorda le sue umili origini («Ho cominciato con un capitale di 500 dollari») e l'opposizione dei grandi nomi della finanza tradizionale, ostile alle sue innovazioni, come l'uso dei computer negli anni Settanta («Hanno persino convocato audizioni in Congresso contro di me»). Il primo stop nel 1987, «quando il mercato crollò e la gente finì nel panico più totale: i guadagni a lungo termine cominciarono a svanire» ma, spiega Madoff, i clienti si rifiutarono di accettarlo «erano avidi». In seguito il finanziere creò una scatola nera, ovvero un sistema di investimento basato su scelte dettate da algoritmi elaborati dai computer. Un sistema che, però, ammette, «aveva bisogno di un mercato volatile, con grandi volumi e lo slancio giusto». Tutti elementi che vennero presto a mancare, spingendolo al cosiddetto ««schema Ponzi», grazie al quale il denaro dei nuovi depositi dei clienti veniva utilizzato per pagare interessi abnormi su quelli vecchi, alimentando il flusso di capitale in entrata.
UN MILIARDO DI DOLLARI «Presi un miliardo di dollari, convinto che quando il mercato si fosse ripreso sarei stato capace di nascondere le cose», ricorda, «ma dal 1992 in poi le cose andarono sempre peggio». E oggi - ammette - continuo a chiedermi: perchè non ho restituito i soldi ai clienti dicendo loro "non ce l'ho fatta"?». Madoff ricorda anche come «dopo aver passato tutta la carriera fuori dal giro, improvvisamente hai i presidenti di tutte le grandi banche che ti bussano alla porta e chiedi se puoi fare qualcosa per loro«. Certo, spiega al giornale britannico, «dall'inizio degli anni Novanta non c'erano più scambi, era solo carta: ma sembrava reale». Madoff rivela anche come non tutti abbiano creduto ai suoi profitti miracolosi, il 10 per cento fisso, («gli svizzeri erano i più sospettosi di tutti») mentre la Sec lo contattò per capire se stesse ricorrendo all'insider trading. «Ma cominciai a ridere dentro di me - ricorda - non potevo farlo visto che non stavo facendo nessuna transazione». E dopo poco le accuse caddero perchè, spiega il finanziere, «avevo la reputazione di avere il tocco magico, ero credibile, nessuno poteva pensare che io facessi una cosa del genere».
SOLO LE PICCOLE INFRAZIONI Nell'intervista Madoff evidenzia un sistema in cui, nel suo racconto, le autorità che regolano la Borsa «passano troppo tempo a inseguire piccole infrazioni e nessuno a seguire le grandi aziende e le banche di investimento». Il curatore fallimentare, d'altronde, ha puntato il dito contro il fatto che grandi banche come JPMorgan e Hsbc abbiano ignorato i chiari segnali di allarme sulla reale situazione di Madoff.
IL FIGLIO SUICIDA Oggi, spiega Madoff, passa il suo tempo frequentando uno psicologo, leggendo romanzi d'amore di Danielle Steel e cercando di restare in contatto con la sua famiglia. Ma non è facile, il figlio maggiore Mark si è suicidato nel dicembre scorso due anni dopo la scoperta della frode, mentre il più giovane Andrew ha rotto ogni rapporto con il padre. Quanto alla moglie Ruth «è seguita dai giornalisti anche se va al supermercato», ma anche dagli investigatori che cercano di rintracciare i miliardi di dollari che mancano all'appello. Ma la storia di Madoff come finanziere - nella sua ricostruzione - ha una conclusione a sorpresa: dei 20 miliardi di fondi ricevuti da investire, «ne sono stati già recuperati 10 e altri 20 saranno recuperati facilmente: ma si potrebbe arrivare a 50 miliardi, il che farebbe di me il manager di maggior successo della storia». Un lieto fine che però, per le migliaia di persone truffate e che non hanno ancora riavuto indietro un solo dollaro, difficilmente ci sarà. (Fonte: AdnKronos)
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