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9 apr 2011

Benzina, proseguono i rialzi Potere d'acquisto giù nel 2010

LA VERDE TOCCA 1,584 EURO AL LITRO PER L'AUMENTO DELL'ACCISE E PER LA GUERRA IN LIBIA


L'Istat dice che il reddito disponibile delle famiglie in termini reali è calato dello 0,6% su base annua

(Ansa)
(Ansa)
MILANO - Ancora record per la benzina: i prezzi hanno toccato venerdì fino a 1,584 euro al litro. Proseguono infatti - riferisce Quotidiano Energia - le «code di rialzi sulla rete carburanti dopo i maxi-aumenti degli ultimi giorni frutto del caro-accise e delle tensioni sulle quotazioni dei prodotti petroliferi in mediterraneo».

LE COMPAGNIE - Venerdì mattina si registrano ritocchi ai prezzi raccomandati da parte di Shell (+1 centesimo su benzina e diesel) e Tamoil (+0,5 centesimi sul solo diesel). A livello Paese, oggi la media dei prezzi praticati della benzina va dall'1,577 euro/litro degli impianti Esso all'1,584, ieri era a 1,583, dei punti vendita Q8. Per il diesel si passa invece dall'1,484 euro/litro delle stazioni di servizio Esso all'1,493 rilevato negli impianti Q8. Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,783 euro/litro registrato nei punti vendita Esso allo 0,797 euro/litro degli impianti Tamoil.

CONFCOMMERCIO - I prezzi della benzina sono arrivati ad un nuovo record perché «nella settimana agli incrementi dei fattori internazionali di mercato si è aggiunto anche l'aumento dell'accisa (che pesa sul prezzo finale per circa 0,9 eurocent al litro)». Figisc Confcommercio commenta gli ultimi rialzi dei carburanti, prevedendo però nei prossimi giorni «una tregua armata». «La quotazione del greggio Brent spot è aumentata abbastanza sensibilmente (+3,53 euro a barile, +0,027 euro al litro), mentre il mercato internazionale ha registrato un incremento dei prezzi internazionali dei prodotti 'finitì Platt's, per la benzina in misura pari a +0,018 euro al litro ed in misura pari a +0,024 euro al litro per il gasolio. - sottolinea l'associazione dei gestori - Rispetto a questo andamento, il prezzo Italia è aumentato di +0,023 euro al litro per la benzina, e di +0,025 per il gasolio. Tolti 0,009 euro al litro su ambedue i prodotti a causa dell'incremento dell'accisa, lo scarto tra variazioni internazionali e variazioni nazionali è, dunque, per questa settimana pari a -0,004 euro al litro per la benzina ed è pari a -0,008 euro al litro per il gasolio, importi, cioè, che non sono stati scaricati sul prezzo alla pompa». «La chiusura della sessione del Platt's di giovedì 7 ha fatto registrare movimentazioni in aumento di solo qualche millesimo di euro al litro, ma le quotazioni del greggio Brent sono arrivate a quasi 123 dollari al barile. Per i prossimi giorni l'aspettativa - conclude la Figisc - è che i prezzi rimangano momentaneamente stabili».

POTERE D'ACQUISTO - Intanto l'Istat ha diffuso i dati del l potere d'acquisto delle famiglie nel 2010, cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali, è calato dello 0,6% su base annua. L'attuale riduzione segue la forte contrazione registrata nel 2009: -3,1% di potere d'acquisto. In particolare, nel quarto trimestre la propensione al risparmio delle famiglie, calcolata sui dati destagionalizzati, è stata pari al 12,4%, superiore di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma inferiore di 0,8 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2009. I dati Istat sul calo del potere d'acquisto delle famiglie non convincono però il Codacons secondo cui la situazione è peggiore rispetto a quella descritta dall'istituto di statistica. «Si tratta, infatti», si legge in una nota, «della media del solito pollo. I pensionati, specie quelli al minimo, così come le famiglie a rischio di povertà relativa, hanno un'inflazione maggiore rispetto alla media delle famiglie italiane. Per loro il calo del potere d'acquisto è, quindi, almeno doppio rispetto alla media nazionale». Per questo il Codacons «chiede all'Istat e al Governo indici ed indicatori differenziati per fasce di reddito e per fasce sociali, per verificare, ad esempio, come l'inflazione si spalma diversamente sulle varie categorie sociali. In particolare sarebbe necessario un indice dei prezzi ad hoc per i pensionati, sul quale calcolare l'adeguamento delle pensioni, per difenderle realmente dall'aumento del costo della vita. Fino a che non si fa questo», conclude la nota, «è inevitabile che tutti i dati derivati, anche indirettamente, dall'inflazione, come la perdita del potere d'acquisto, siano poi sballati da questo deficit di analisi».

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