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28 mar 2011

Italia-Francia, ribaltone in Edison

Edf, primo azionista di Edison insieme alla lombarda A2A, sostituirà l'ad Quadrino con un proprio manager

L'amministratore delegato di Edison, Umberto Quadrino, in una immagine del 25 febbraio 2008 (Ansa)
L'amministratore delegato di Edison, Umberto Quadrino, in una immagine del 25 febbraio 2008 (Ansa)
MILANO - Si arroventa il contrasto tra Italia e Francia sull'economia. Nuovo teatro la Edison di Milano, secondo produttore elettrico nazionale controllato a mezzadria da Electricité de France e A2A, l'ex municipalizzata lombarda. Il monopolio statale francese ha deciso di sostituire l'amministratore delegato di Edison, Umberto Quadrino, con un proprio manager. Quadrino, 65 anni, è un top manager di formazione Fiat che dal 2001 governa il gruppo milanese di Foro Bonaparte. L'avvicendamento verrà formalizzato venerdì 1 aprile, quando sarà presentata la lista di maggioranza per il rinnovo del consiglio di amministrazione. Edison è controllata al 61% da una holding, Transalpina di Energia, formata pariteticamente da Edf e da una cordata di ex municipalizzate a sua volta controllata da A2A. I francesi hanno inoltre un 19% in proprio.

GLI ACCORDI - Secondo gli accordi del 2005, a Edf spetta la designazione del capo azienda e ad A2A quella del presidente. Entrambi possono procedere in modo unilaterale e, addirittura, senza nemmeno consultare il partner. Henri Proglio, presidente di Edf, lascia filtrare il nuovo orientamento quale atto difensivo di fronte alle pressioni del ministero dell'Economia che mira a riportare sotto il controllo italiano Edison o almeno la gran parte delle sue attività. Poiché l'ex municipalizzata di Milano e di Brescia è assai indebitata, il governo italiano ha fatto balenare anche la discesa in campo di Enel e di Eni: l'Enel in quanto partner strategico di Edf nel nucleare italiano; l'Eni in quanto interessato alle centrali Edison per poter bruciare il gas che si ritrova in eccesso nei suoi tubi. Come si vede, la partita è fluida. E' possibile che le decisioni sulla guida operativa di Edison possano ulteriormente cambiare in ragione degli equilibri tra i due paesi. Ma il segnale che Foro Bonaparte va al ministero dell'Economia resta forte.

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